Assotutela: «Vogliono ridimensionare Salerno»

Lettera dell’associazione degli operatori portuali al Consiglio comunale Il presidente Gallozzi ha incontrato ieri mattina il sindaco a Palazzo di Città

SALERNO. Erano le 12.10 quando nella stanza del sindaco Vincenzo Napoli è arrivato Agostino Gallozzi, presidente di Assotutela, l’associazione che raggruppa gli imprendori della comunità portuale salernitana. Motivo dell’incontro, la questione relativa all’accorpamento dell’Autorità portuale di Salerno con quella di Napoli. Ad attenderlo anche l’assessore alla Mobilità Mimmo De Maio. I tre sono rimasti chiusi nell’ufficio poco meno di tre quarti d’ora, al termine il primo cittadino si è limitato a dichiarare che «Gallozzi ha messo a disposizione le sue conoscenze, dando una serie di spunti di riflessione che mi saranno molto utili anche in vista della preparazione del documento per il Consiglio comunale».

Spunti di riflessione che arrivano, in massima parte, da una lettera che il presidente di Assotutela ha inteso consegnare al sindaco ed indirizzata a tutti i consiglieri comunali e nella quale si ribadisce la netta contrarietà alla decisione presa dal Governo. Contrarietà che «nasce innanzitutto dalla certezza che tale provvedimento non ha nulla a che vedere con la soluzione vera dei problemi della portualità italiana. Anzi – si legge – essi avrebbero un effetto negativo, rispondendo non ad un criterio di premialità delle buone pratiche e del merito, ma ad una rappresentazione, puramente demagogica, di una spending review che neanche verrebbe conseguita».

Ma quali sono questi problemi della portualità? L’elenco è presente nella lettera: «Farraginosità delle procedure per la nomina dei presidenti; difficoltà di realizzare i dragaggi e di elaborare i piani regolatori; criticità nell’attuazione di interventi di riqualificazione infrastrutturale; spesa effettiva e certificata delle risorse finanziare dell’Unione Europea. Nessuno, decisamente nessuno, di questi problemi viene minimamente risolto dall’accorpamento. Anzi -scrive Assotutela – ci sarà un effetto decisamente opposto allorquando l’Autorità portuale di sistema, nel nostro caso Napoli, sarà responsabile per Salerno proprio di elaborare e portare a termine i programmi di investimento, il piano regolatore, la destinazione d’uso delle aree, i dragaggi, gli adeguamenti infrastrutturali. È davvero ben strano il nostro Paese: invece di salvaguardare ciò che funziona e che funziona bene, come il porto di Salerno, tutelandone sviluppo e crescita, si pensa di fare il contrario. Si cancella ciò che funziona e si mantiene e si rafforza ciò che non ha funzionato».

Insomma, il provvedimento rischia di penalizzare la città a vantaggio di Napoli. Ed allora? «La soluzione più coerente – scrive Gallozzi – e funzionale agli attuali scenari operativi dei porti italiani consiste nell’aumentare il numero delle Autorità Portuali da quindici a sedici, inserendo anche Salerno, così come si è fatto all’ultimo momento con il salvataggio di Bari e conferendo alla Campania due Autorità portuali. Questa soluzione non danneggerebbe nessuno e poiché non danneggerebbe nessuno, insistere e forzare sul contrario alimenta una legittima domanda: non sarà mica vero che tra gli obiettivi, tutto sommato, ci sia anche quello di ridimensionare Salerno?». La “patata bollente” è ora nelle mani del Comune da cui Assotutela attende una presa di posizione chiara, come quella che avrebbe assunto il presidente De Luca con il ministro Delrio nell’incontro avvenuto l’altro giorno. «Giudico in maniera positiva l’atteggiamento del presidente De Luca – ha detto infatti Gallozzi a margine della riunione – perché ha detto in maniera chiara che Salerno va preservata. Tutti insieme dobbiamo lavorare su questo fronte e insistere per ottenere le sedici Autorità portuali. È giusto che Salerno continui ad esprimere le sue capacità. Non possiamo abbassare la guardia». Insomma, l’appello è a fare squadra per salvaguardare l’autonomia di Salerno da cui dipende anche l’efficienza del porto commerciale, la più grande industria della città. (a.c.)

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