la sentenza d’appello 

Assenteisti in Pinacoteca Confermate 4 condanne

La Corte d’Appello ha confermato la condanna di quattro lavoratori della Pinacoteca provinciale finiti sotto processo per assenteismo. Restano quindi le pene disposte in primo grado dal giudice...

La Corte d’Appello ha confermato la condanna di quattro lavoratori della Pinacoteca provinciale finiti sotto processo per assenteismo. Restano quindi le pene disposte in primo grado dal giudice monocratico Fabio Zunica, che le ha differenziate a seconda del numero di episodi contestati, condannando a 1 anno Samanta Gigantino e Luca Grimaldi (assunti nei locali di via Mercanti quali addetti della multiservice Arechi), a 9 mesi Gerardo Brucale di Vietri sul Mare e a sette mesi Vincenzo Sorgente di Pontecagnano, che erano invece alle dirette dipendenze della Provincia. Alla pena (sospesa) si accompagna la condanna al risarcimento del danno al datore di lavoro: Gigantino e Grimaldi dovranno restituire tremila euro a palazzo Sant’Agostino e mille alla società partecipata, Brucale e Sorgente pagheranno alla sola Provincia la somma di duemila euro. I difensori Genserico Miniaci e Giovanni Gioia avevano presentato appello, ritenendo che gli imputati potessero essere assolti, ma anche i giudici di secondo grado hanno ritenuto provata la condotta illecita e ieri hanno confermato la sentenza che, poco più di un anno fa, aveva disposto le condanne.
Il blitz antiassenteismo scattò nel 2009. Nelle carte dell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Rocco Alfano, si accusa i quattro imputati di essersi procurati un ingiusto profitto percependo dall’Amministrazione provinciale una quota di retribuzione non dovuta, in quanto non rispettavano l’orario di servizio «pur facendo apparire, con artifizi e raggiri, regolarmente adempiuti i propri turni lavorativi». A farne le spese sarebbe stata in alcune occasioni la stessa operatività della pinacoteca, che in alcuni giorni sarebbe stata chiusa in anticipo o aperta in ritardo e risultava quindi inaccessibile in orari in cui invece doveva essere aperta al pubblico. Le indagini dei carabinieri evidenziarono assenze che andavano dal quarto d’ora alle due ore. I dipendenti furono pedinati e filmati mentre, in orario di lavoro, erano al bar con gli amici, a fare acquisti nei negozi oppure a passeggiare a corso Vittorio Emanuele. Con la sentenza di ieri si chiude per loro il processo di merito. (c.d.m.)
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