IL PROCESSO

Assenteisti al Ruggi, in aula anche Cantone 

Il manager dell’ospedale sarà testimone nel processo. Attesa sull’ammissione delle parti civili

SALERNO. Ci sarà anche il direttore generale del Ruggi, Nicola Cantone, tra i testi chiamati a deporre nel processo ai dodici dipendenti ospedalieri coinvolti nel primo filone d’inchiesta sull’assenteismo nel presidio di via San Leonardo. La sua deposizione avrà il compito di chiarire il funzionamento dei meccanismi d’ingresso e di uscita dalla struttura ospedaliera e la valenza di eventuali deroghe e permessi.
Ieri mattina il giudice Nicola Marrone ha ammesso le liste testi presentate dal pubblico ministero Francesco Rotondo e dai difensori degli imputati, rinviando un’eventuale scrematura delle liste difensive più copiose a un momento successivo, quando dovesse emergere con evidenza la superfluità di alcune deposizioni, eccepita ieri dal pm. Rinviato, alla prossima udienza, anche lo scioglimento della riserva sull’ammissione delle parti civili, di cui intanto sono state acquisite ieri le liste testimoniali. Due le parti civili costituitesi in udienza preliminare: l’Azienda ospedaliera, per la quale era ieri in aula l’avvocato Cecchino Cacciatore, e l’associazione Mutua Consumatori Campania. Alla scorsa udienza il difensore Gino Bove (in nome anche dei colleghi) ha contestato entrambe le costituzioni: la seconda perché l’associazione non avrebbe ricevuto alcun danno negli interessi rappresentati per statuto; la prima perché sul danno alle casse pubbliche è già in corso un procedimento dinanzi alla Corte dei conti, che riguarda le quote di stipendio incassate nei presunti periodi di assenza sia il danno d’immagine per il Ruggi. Il giudice deciderà il 14 dicembre, quando inizieranno a sfilare i testi dell’accusa. Sei le persone chiamate a deporre per quella data dal pubblico ministero: cinque militari della Guardia di Finanza, che hanno eseguito le indagini, e il dipendente ospedaliero Giuseppe Cicalese, che con la sua segnalazione fece scattate l’inchiesta. Fu lui, anche nelle vesti di sindacalista, a denunciare presunte anomalie nel ricorso al lavoro straordinario ed episodi in cui il personale si sarebbe allontanato dal posto di lavoro subito dopo aver timbrato il cartellino segnatempo, oppure dopo averlo fatto timbrare a colleghi compiacenti. Da lì sono partiti accertamenti che hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati di oltre 800 persone; in 211 sono già a processo, mentre per 215 è stata disposta l’archiviazione e per circa 400 si è nella fase della conclusione indagini. Imputati nel processo di ieri sono Carmine De Chiaro, Santo Pepe, Marisa Palo, Vincenzo Califano, Carmela Di Paolo, Ciro Cuciniello, Luisa Gargano, Enrico Severino, Francesco Fasano, Antonio Criscuolo, Lucia Grillo e Raffaele Aulicino, tutti infermieri o ausiliari. (c.d.m.)
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