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Assemblea pubblica Nessuno cambia idea

RAVELLO. Stavolta il confronto c’è stato. E ognuno ha espresso il suo punto di vista, restando sulle sue posizioni. Perché la “guerra” della Fondazione Ravello non può prescindere dai suoi...

RAVELLO. Stavolta il confronto c’è stato. E ognuno ha espresso il suo punto di vista, restando sulle sue posizioni. Perché la “guerra” della Fondazione Ravello non può prescindere dai suoi principali protagonisti (e antagonisti): il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, e il plenipotenziario (segretario generale e direttore di Villa Rufolo) dell’Ente che organizza il Festival, Secondo Amalfitano.

Vuilleumier, affiancato da tutti i consiglieri comunali, nel corso dell’assemblea pubblica convocata ad hoc, ha rivendicato la centralità del Comune nella Fondazione: «Deve essere il braccio operativo – ha evidenziato - in vista di un progetto culturale legato al Festival e di gestione integrata dei tre beni: Auditorium, Villa Rufolo e Villa Episcopio». A detta di Vuilleumier in quest’ultimo periodo ci sarebbero stati molti fraintendimenti che avrebbero contribuito ad inasprire gli animi. E, proprio per questo, ha «rassegnato la dimissioni da presidente della Fondazione».

Il primo cittadino, tuttavia, ha precisato come non condivida «l’esigenza di un commissariamento, quando c’è un Consiglio d’indirizzo democraticamente nominato. Ho sempre apprezzato il lavoro di Renato Brunetta – ha aggiunto – però il problema è che, in casa sua, il Comune è stato perennemente, in questi ultimi anni, messo in un angolo».

Ed è proprio questo che Vuilleumier contesta maggiormente proprio ad Amalfitano che, in un certo senso, può essere considerato uno degli artefici del ridimensionamento del Comune ad un ruolo sempre più marginale nelle scelte e nelle decisioni dell’organismo. Tant’è che i malumori, seppur sottesi e mai emersi, sono in corso già da diverso tempo. E in questo periodo non sono neppure mancati i “dispetti” istituzionali. Ma ora è il momento del faccia a faccia. E Amalfitano “tifa” apertamente per il commissariamento dell’Ente. «Lo auspico – ha rimarcato Amalfitano – e rendo noto che è arrivata pure la comunicazione dell’avvio del procedimento, che serve per azzerare una situazione parecchio confusa. E la nomina del commissario servirà per uscire dall’empasse in cui siamo caduti. Se si vuole portare avanti il progetto Ravello – ha spiegato - che mira a gestire il Festival e i tre gioielli del paese, non può esserci alcuna alternativa a questo modello».

Gaetano de Stefano

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