ex seta

Assemblea e manifesto degli operai

«Manifestiamo tutta la nostra delusione e la nostra frustrazione per la gestione superficiale e scriteriata da parte di tutta l’attuale classe politica e dirigente». È questo il pensiero degli 88...

«Manifestiamo tutta la nostra delusione e la nostra frustrazione per la gestione superficiale e scriteriata da parte di tutta l’attuale classe politica e dirigente». È questo il pensiero degli 88 dipendenti ex Seta al termine dell’assemblea di ieri mattina, nel corso della quale è stata esplicitati . I dipendenti hanno espresso la loro contrarietà alla privatizzazione del servizio di igiene urbana, per il quale gli uffici comunali hanno già avviato la procedura per il bando.

Inoltre i numerosi lavoratori che finora sono stati accorpati alla Metellia servizi, nel confermare lo stato di agitazione avviato all’indomani dell’ultimo consiglio comunale, tappezzeranno da oggi la città di manifesti di protesta chiedendo alla cittadinanza di riconoscere il loro lavoro, ma soprattutto, di non cadere nella trappola di chi fomenta una guerra tra poveri: “contro l’arroganza di chi chiama “privilegi” i diritti del lavoratore; contro l’impudenza di chi chiede “sacrifici” dall’alto di compensi di decine di migliaia di euro; contro la viltà di chi salvaguarda il proprio interesse a discapito di 88 famiglie cavesi; contro l’ipocrisia di chi afferma di amare Cava de’ Tirreni e poi, fingendo di dimenticare le “ombre” che caratterizzano il settore rifiuti in Campania, la espone ad una gestione privata del servizio di igiene ambientale”.

Questo il contenuto dei manifesti che hanno lo scopo di informare la cittadinanza. «Da più di tre anni - sostengono i lavoratori ex Seta - stiamo soffrendo incertezza e precarietà, aspettando risposte da chi, invece, non è stato capace di trovare altra soluzione che affidare il servizio ad una gestione privata, con tutte le incognite e i rischi che questo comporta. Non possono essere sempre i lavoratori a pagare gli errori e le incertezze della politica né le lungaggini e le lacune della macchina amministrativa degli enti locali».(a. f.)

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