SANITA'

Assalto al Pronto soccorso: «Il Ruggi vicino al collasso»

Bruno (Cgil): impossibile sopportare con questo personale il record di afflussi

SALERNO - «È necessario convocare in tempi brevissimi un tavolo provinciale della Sanità per comprendere le cause del notevole aumento di accessi al pronto soccorso del “Ruggi”: se continua così, non riusciremo a reggere all’impatto». Francesco Bruno , rappresentante della Cgil medici dell’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, lancia nuovamente l’allarme sui carichi di lavoro che pesano sul pronto soccorso dell’ospedale cittadino. «Non è un’emergenza di un solo giorno, ma da settimane si registrano accessi record al pronto soccorso - spiega Bruno - I colleghi si trovano a seguire anche oltre trenta persone per ognuno in un turno di servizio. Numeri che non possono essere retti a lungo con gli organici che abbiamo attualmente a disposizione ». Il medico sindacalista aggiunge: «Sull’ospedale di Salerno si riversa l’utenza di tutta la provincia e bisognerebbe comprenderne i motivi che portano a questo. Certamente lo stato di sofferenza di molti molte strutture sanitarie pubbliche del Salernitano porta gli utenti a rivolgersi a quella meglio attrezzata del territorio. A questo punto, non si può pensare che l’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Reggi d’Aragona” riesca a far fronte da sola alle esigenze della popolazione e occorre una più stretta collaborazione e integrazione con le strutture territoriali che fanno riferimento ll’Asl Salerno».

Le ambulanze in fila. Purtroppo, ormai da tempo, nonostante la diminuzione dei casi Covid 19, continuano a registrarsi le file delle ambulanze in attesa di un posto dove lasciare le persone che hanno bisogno di assistenza che, come ricorda Bruno, in diversi casi potrebbero essere curati in altre strutture sanitarie se non a casa. I posti letto nei reparti sono praticamente tutti occupati e quindi va a rilento il trasferimento dal pronto soccorso e da qui l’accettazione di nuovi pazienti che rimangono in attese per ore e ore nelle ambulanze. Il personale sanitario dell’ospedale e del 118 è allo stremo e riesce a fornire un’assistenza all’utenza in condizioni davvero difficilissime, ma non bastano abnegazione e capacità personali. In alcune ore del giorno, mancano perfino le barelle per far scendere dalle ambulanze le persone trasportate.

La richiesta ai manager. «C’è anche bisogno di un celere piano di assunzione di nuovi medici e di stabilizzazione di quelli attualmente precari – sottolinea Bruno - Ad esempio, gli specializzandi della clinica ortopedica di Salerno, erroneamente indicati da come miei specializzandi in una precedente intervista, sono pronti per essere messi in servizio. Ma mancano i concorsi, che si fanno, però, in altre regioni e con maggiore rapidità rispetto a noi». Il sindacalista della Cgil aggiunge: «È necessario correre ai ripari. Bisogna convocare un tavolo provinciale sulla sanità, alle quali partecipino l’azienda ospedaliera e l’Asl. Solo in questa occasione si potranno comprendere meglio i motivi di questo afflusso e le ragioni da eliminare per poter procedere a una migliore distribuzione dei pazienti». Per Bruno, non si può subire il fenomeno di tale portata e impatto sul sistema sanitario, ma gestirlo. Una necessità ancor più urgente soprattutto con l’estate ormai alle porte, quando la diffusione di molte patologie tende ad aumentare, anche in seguito ad incidenti stradali: «Se continuiamo così – tuona il sindacalista dei medici in quota Cgil - la situazione rischia davvero di sfuggire di mano, con tutto quello che ne consegue per l’utenza salernitana e quella turistica».

Salvatore De Napoli