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Assalti ai furgoni portavalori Scarcerato anche Calabrese

PAGANI. È stato scarcerato e rimesso agli arresti domiciliari anche Gerardo Calabrese, dopo Alfredo Cuozzo. Salgono a due le istanze accolte dal tribunale di Nocera e dal gip per gli indagati nella...

PAGANI. È stato scarcerato e rimesso agli arresti domiciliari anche Gerardo Calabrese, dopo Alfredo Cuozzo. Salgono a due le istanze accolte dal tribunale di Nocera e dal gip per gli indagati nella maxi inchiesta Fabbro, con Cuozzo a casa pur se ritenuto elemento di spicco della banda che assaltava i furgoni portavalori, e nonostante i precedenti penali.

Le due decisioni in accoglimento di specifica istanza sono arrivate su disposizione del gip del tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini, e dei giudici di Nocera Inferiore, in attesa dell’udienza preliminare fissata per il prossimo 30 aprile a Salerno e del prosieguo del processo a Nocera Inferiore, appena cominciato per alcune posizioni. Il filone principale Fabbro è diventato un processo con l’incardinamento davanti ai giudici della sezione collegiale del tribunale nocerino, con imputati i paganesi Gerardo Calabrese, Enrico Laierno, Gaetano Ceglia, Mario De Maio, Alfonso Manzo e Antonio Cascone davanti alla terza sezione penale.

Gli altri quattro indagati sono Cuozzo, originario di Acerno, i paganesi Vincenzo Erra, Pietro Sassolino e Maurizio Annunziata, attesi dal rito abbreviato nell’udienza preliminare. A questo punto i difensori del collegio potrebbero presentare una sequenza di istanze per i rispettivi assistiti, specie riguardo le posizioni degli incensurati, gravati da una lunga custodia cautelare in carcere fin dal primo blitz eseguito dai carabinieri del Ros di Salerno più di un anno fa.

Le accuse contestate a vario titolo vanno dalla detenzione di munizioni e armi, l’associazione a delinquere di stampo mafioso, sostenuta dalla procura ma non ravvisata dal gip di Nocera Inferiore, con le successive integrazioni investigative degli accertamenti scientifici per l’episodio dell’assalto al furgone portavalori del settembre 2011 sulla Napoli-Salerno. L’inchiesta partì dal ritrovamento di una base logistica nel garage del parco Sonia a Pagani l’11 gennaio 2012, fatti contestati in prima battuta al Sassolino, con la detenzione di altre armi emersa dalle intercettazioni.

Le indagini coordinate dal pm della procura antimafia di Salerno, Vincenzo Montemurro, con l’appoggio dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore, svolte dal nucleo investigativo dei Ros di Salerno, sono tuttora in corso per quanto riguarda la seconda fase investigativa, che è coordinata in prosieguo dalla dda di Salerno.(a.t.g.)

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