Asl: per i servizi di pulizia il Tar ha annullato la gara

Accolto il ricorso di una società che non era stata invitata a partecipare Amarezza del manager e dei dipendenti. In bilico 709 unità da stabilizzare

Si attendeva con ansia e tensione l’aggiudica ed invece, non senza un’amara sorpresa, è arrivato l’annullamento della gara. E’ accaduto in merito alla procedura ristretta d’emergenza che l’Asl aveva bandito ed aggiudicato lo scorso mese d’agosto, relativamente a servizi di pulizia dei presidi ospedalieri e dei distretti sanitari, sia per omogeneizzare il servizio (che così sarebbe stato più completo ed economico) che per stabilizzare 709 dipendenti del comparto. Il Tar di Salerno, accogliendo il terzo ed ultimo ricorso presentato da Epm, una società di pulizie che non sarebbe stata invitata a partecipare alla procedura, ha dunque invalidato ed annullato quanto fatto fino ad oggi gettando nello sconforto soprattutto i dipendenti che avevano anche protestato davanti al Tar nella giornata di giovedì. Resta cauto il direttore generale dell’Asl Antonio Squillante: «Ovviamente- ha commentato a caldo- aspetteremo di leggere le motivazioni per cui il Tar ha deciso di annullare la procedura per la quale, pur essendo dichiaratamente d’urgenza, si sono attesi sei mesi per decidere mentre noi eravamo pronti da agosto». Una volta che le motivazioni saranno disponibili, Squillante ha parlato di diverse opzioni: «potremo andare a recupero laddove dovessero essere evidenziate solo delle lacune, rifare la gara laddove ritenessimo congrue e valide le ragioni che hanno portato i giudici ad assumere questa decisione oppure, ed anche questa è una opzione, se non condividessimo quanto leggeremo ci opporremo alla sentenza in Consiglio di Stato». Sgomenti i dipendenti: «manifestiamo fortissima preoccupazione in merito agli effetti che la determinazione del Tar produrrà- hanno scritto in una nota Filcams Cgil e Uil- primariamente nei confronti dei lavoratori impegnati sui distretti sanitari della disciolta Asl Salerno 1, che componevano la gran parte della delegazione presente giovedì dinanzi al Tar. Il capitolato di appalto ormai di fatto decaduto, infatti, prevedeva in modo del tutto eccezionale delle clausole sociali che si traducevano nell’obbligo per l’aggiudicataria di assumere tutto il personale in forze al 30 aprile 2014 confermando l’orario di lavoro contrattuale in essere a quella data, consentendo agli ex dipendenti del Gruppo Sam di recuperare i propri parametri contrattuali, superando il taglio drastico dell’orario di lavoro giornaliero riconosciuto in seguito all’ultima attribuzione del servizio, che li ha visti vittima di una riduzione dell'orario contrattuale da circa 25 ore settimanali a meno di un'ora giornaliera». Ribadita dal sindacato anche l’importanza della «salvaguardia prevista per i dipendenti impegnati sull’ospedale di Agropoli, malgrado la chiusura del nosocomio, nonchè per i lavoratori della ex Asl Salerno 2 per i quali non sono previsti i tagli che hanno portato all’attivazione degli ammortizzatori sociali ad oggi in essere». Dipendenti ed organizzazioni sindacali hanno già annunciato, per lunedì mattina, un presidio di protesta davanti alla sede Asl di via Nizza.

Carmen Incisivo

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