Asili nido, scoppia il caso “Ludos” 

Cerullo chiede una commissione di verifica sul contenzioso aperto con l’Ente

Le palestre e i palazzetti cittadini e l’asilo nido di via Turco saranno affidati ai privati, ma i conti sono nel mirino d’una commissione di controllo, che vuol indagare sulla gestione affidata alla società “Ludos” ed al relatico contenzioso aperto col Comune.
Per gli impianti sportivi, l’amministrazione ritenta l’esternalizzazione. Le linee guida per l’affidamento degli impianti sportivi, volute dall’assessore al ramo Michele Gioia e proposte dal dirigente dell’Ufficio tecnico Pasquale Angione, vanno verso quest’orientamento.
E se sull’esternalizzazione si è concordi, sulla durata del bando ci si confronterà ulteriormente in commissione, ed è per questo che la proposta deliberativa arrivata ieri in consiglio è stata rinviata.
Gli impianti sportivi di base erano già a bando, e ora tocca agli altri. Alcuni imprenditorialmente rilevanti, come il Pastena, il PalaSchiavo, il PalaPuglisi e il PalaZauli. La struttura di via don Minzoni sarà venduta alla PB63, ma per gli altri tre impianti si prefigura l'affidamento esterno.
E lo stesso vale per gli immobili non rilevanti, cioè il Sant’Anna, il campo d'Aversana, il bocciodromo comunale e l’impianto di via Giusti, con scadenze prorogabili in virtù degli investimenti proposti. Via preferenziale per il Coni, il Cip, le federazioni sportive nazionali, gli enti sportivi e le associazioni dilettantistiche. Altrimenti associazioni sociali e di volontariato, onlus e parrocchie.
Intanto la maggioranza, su proposta di Pietro Cerullo, vuole una commissione di controllo sui conti delle società che hanno gestito gli impianti, e soprattutto della Ludos. Ieri, infatti, i consiglieri hanno approvato l’atto di indirizzo per l’affidamento dell’asilo nido di via Turco: ci ha lavorato, sempre con Gioia, la dirigente dell’area sociale Anna Pannullo. Un capitolato speciale d’appalto, con un canone a base d’asta di 12mila euro annui per almeno 5 anni.
A Palazzo di Città, però, la Ludos, che gestisce l’asilo nido dal 2012, non ha corrisposto i canoni, che erano da 8mila euro, del 2016 e del 2017. Di quei 16mila euro, la Ludos vuol pagarne solo 1.700, avendo speso 14.225 euro di manutenzione straordinaria. Durante la commissione di mercoledì scorso, però, quelli dell’ufficio tecnico, a un Renato Vicinanza che chiedeva delucidazioni, hanno risposto: «Il concessionario effettuò lavori, ma non c’era nessuna autorizzazione dall’Ente». E Cerullo assicura: «Chiederò alla sindaca e a Franco Falcone di nominare una commissione di verifica».
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