l’inchiesta “mastro lindo”

Ascoltati i funzionari dell’Inps

Nuovi sviluppi nell’indagine sulla costituzione di false società

Nell’ambito dell’ultima fase della maxi inchiesta sulle truffe all’Inps, sono stati sentiti dai carabinieri della sezione pg di Nocera Inferiore i funzionari napoletani dell’ente previdenziale, tutti indagati con l’accusa iniziale di truffa per aver contribuito, secondo la procura, alle operazioni illecite portate avanti a danno dell’ente. I coinvolti, chiamati a rispondere sulle modalità di svolgimento dei fatti contestati, davanti agli investigatori hanno respinto gli addebiti loro contestati.

In particolare, la procura contesta agli indagati omissioni e complicità presunte con i responsabili dei raggiri, in grado di chiedere e ottenere migliaia di euro in assegni , contributi e spettanze utilizzando carte false, aziende e lavoratori fantasma. Dopo i funzionari in servizio negli uffici di Napoli e provincia con mansioni ispettive, e non solo, toccherà ad altri indagati rispondere alle domande degli inquirenti.

Intanto gli uomini della sezione guidata dal luogotenente Santaniello, lavorano sul materiale acquisito nel corso delle quindici perquisizioni domiciliari svolte nel febbraio scorso, durante l’operazione che coinvolse anche il primo cittadino di Pagani, Salvatore Bottone, nelle vesti di funzionario dell’ufficio previdenziale di Nocera Inferiore, insieme a responsabili e ispettori delle sedi di Salerno e Napoli. L’operazione investigativa, ordinata dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Roberto Lenza, rappresentò solo l’ultimo snodo in ordine di tempo della maxi inchiesta “Mastro Lindo”, avviata nel 2012, che portò alla scoperta di un enorme giro fruttato milioni di euro a danno dei contribuenti, realizzato attraverso falsi rapporti di lavoro, costituzione di aziende inesistenti ed erogazioni previdenziali ottenute senza diritto. Il blitz dei militari, in esecuzione dell’ordine del magistrato, fece così tappa al comune di Pagani, nell’ufficio del sindaco.

In precedenza erano già stati eseguiti analoghi accertamenti presso gli uffici centrali delle sedi Inps di Roma, Milano e Napoli: l’ampio screening consentì alla procura nocerina di accumulare dichiarazioni da verificare, elementi indiziari e una grossa mole di dati finanziari e patrimoniali, con le constestate società fantasma, i prestanome individuati e l’obiettivo costituito dal fiume di denaro realizzato indebitamente. Le accuse sono di truffa in concorso, con ruoli da determinare per ciascuna posizione anche attraverso le deposizioni in procura.

Alfonso T. Guerritore

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