Artificiali o creati dalla natura Sott’acqua la magia del Natale

Ad Amalfi una Natività in ceramica è posta nella grotta dello Smeraldo A Palinuro la rappresentazione è dovuta a stalagmiti che sembrano statuine

SALERNO. Amalfi e Palinuro, i due gioielli della CostiA amalfitana e della Costa cilentana, unite dal presepe sott’acqua. Una particolarità veramente unica, che accomuna le due cittadine, famose in tutto il mondo per le bellezze naturalistiche. Nell’antica Repubblica marinara, nella Grotta dello Smeraldo, che quest’anno festeggia gli ottant'anni dalla sua scoperta, allorquando un pescatore, nel 1932, trovò questa cavità naturale nel costone roccioso tra Amalfi e Conca dei Marini, c’è un presepe in ceramica, a circa quattro metri di profondità. Un “tempio” naturale disegnato da spettacolari stalattiti e stalagmiti alte più di dieci metri, dove la luce regala al mare sfumature intense. E, infatti la grotta deve il suo nome alla particolare colorazione assunta dall’acqua che riflette la luce che filtra dalle rocce di quel tratto di Costa Amalfitana, creando effetti cromatici dal blu cobalto, al turchese al verde smeraldo. E una delle attrazioni, in tutti i mesi dell’anno, è proprio quella natività sotto il livello del mare, che fu realizzata nel 1956 in ceramica vietrese dipinta a mano. E, come gli altri anni, anche stavolta, il 18 dicembre, alle 15 e 30, si ripeterà il rito della benedizione del “Bambino” e della tradizionale processione subacquea.

Alla stessa stregua di Amalfi, anche a nel borgo cilentano, nel ventre di Capo Palinuro, a tre metri di profondità, c’è un altro presepe naturale, che è uno dei tesori nascosti del Cilento. Mauro Cammardella, responsabile di uno dei centri diving più importanti di Palinuro lo visiterà nei prossimi giorni, prima del Santo Natale. «È una delle grotte più belle del Capo – racconta Cammardella – uno spettacolo unico e grandioso che ogni volta provoca a chi la visita forti emozioni». La grotta del Presepe è così chiamata per le sue stalagmiti, che sembrano statuine. All’interno ci sono concrezioni di stalattiti e stalagmiti di diverse dimensioni. «In questo periodo – racconta l’esperto – nonostante il freddo riceviamo diverse richieste di gruppi del nord Italia che vogliono visitare la grotta. Per noi sub è un simbolo natalizio non indifferente». Ma la grotta del Presepe rappresenta anche un forte e significativo richiamo di studio per geologi e speleologi. Povera di vegetazione, ricca di straordinari concrezioni, le sfumature fotocromatiche che la grotta esprime nelle parti più scure sono dovute alla presenza di manganese. L’ingresso è a meno tre metri con all’interno due sale sub-aeree, di cui una più ampia dove è possibile togliere l’erogatore perché collegata con l’esterno. «Una grotta spettacolare ma anche piuttosto facile da visitare. Non nasconde insidie – spiega Mauro Cammardella – adatta anche ai meno esperti. L’unica cosa da non sottovalutare sono le dimensioni: non è una grotta molto grande, è preferibile entrarci con un gruppo non superiore alle quattro persone». «E’ una delle caverne sottomarine che intendiamo valorizzare – ribadisce il sindaco Carmelo Stanziola – un bene che merita più interessamento dagli esperti del settore».

Gaetano de Stefano

Vincenzo Rubano

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