Arte e design: così il lusso conquista anche gli States 

Premio per Artemest, il sito di e-commerce del salernitano Marco Credendino

Era il 2012 quando il venture capitalist Chris Dixon profetizzò che lo shopping online sarebbe continuato a crescere rapidamente e a mangiare lo shopping offline. Cinque anni dopo, i dati dell’osservatorio Altagamma hanno confermato che il luxury italiano, reduce dalla stangata della crisi, è tornato a crescere, nel 2017, del 5 per cento, mantenendo la sua quota del 10 per cento del mercato globale, al punto da confermare il suo ruolo di ariete del made in Italy. Non stupisce, dunque, che la startup Artemest si sia aggiudicata il premio Innovator dell’anno nell’ambito dell’iniziativa Innovators voluta da WPP, leader mondiale nel settore communication services, Amici della Triennale, la community di aziende e privati motivati da valori di responsabilità sociale e mecenatismo culturale, e la Triennale di Milano, alla sua prima edizione.
Non solo. Stando a Cbinsights, Artemest è tra i primi 10 e-commerce al mondo che stanno rivoluzionando il settore del lusso. Scelta tra sei startup particolarmente significative (Artemest, Buzzoole, D-Eye, L’Art Caffè, Quattrocento, Travel Appeal) in sei territori ritenuti indicativi del saper fare italiano (design/furniture and interior design, cultura/comunicazione/entertainment, salute, food, fashion, turismo) e selezionate precedentemente dal comitato scientifico composto da Massimo Beduschi, Michele Costabile, Marco Gaiani, Stefano Micelli, Francesco Perrini, Elena Tettamanti ed Elena Vitale, Artemest è per metà figlia dell’ingegno e dello spirito imprenditoriale di un giovane salernitano, Marco Credendino, co-founder e Ceo di Artemest. Si tratta di un curated e-commerce website fondato nel 2015 dalla jewelry designer Ippolita Rostagno insieme a Credendino. Con 500 artigiani, Artemest porta il meglio dell’artigianato e del design italiano a un audience internazionale offrendo una shopping experience unica. «Il sito ha base a Milano – spiega Credendino che, dopo una laurea alla Bocconi e un master in Cina ha all’attivo varie esperienze professionali a New York – Vendiamo in più di 60 Paesi. Il mercato principe di riferimento sono gli Stati Uniti, poi Uk, Hong Kong, Singapore». In vetrina, eccellenze selezionatissime nell’ambito dell’arte e del design, che sono riuscite a conquistare fette importantissime di mercato. «Siamo passati da sessanta fornitori con circa mille prodotti degli esordi agli attuali 400 fornitori con oltre diecimila prodotti», continua il manager salernitano, confermando una crescita di oltre il dieci per cento, grazie all’utilizzo di una strategia digitale assolutamente tecnologica che ha consentito di scalare il business. La filosofia aziendale di Artemest è quella di restaurare il concetto autentico di lusso fondato su heritage, qualità senza compromessi e artigianalità. Attraverso un viaggio per l’Italia Artemest ha selezionato fra le botteghe artigiane i talenti più interessanti che si dedicano alla lavorazione del legno, del vetro di Murano, del marmo, delle ceramiche e dei metalli più preziosi, coinvolgendo maestri vetrai di Murano, botteghe orafe, designer e artisti. Tra le eccellenze c’è anche una quota made in Salerno rappresentata da ceramica Pinto, Fausta Gaetani design, ceramica De Maio, fratelli Basile, Nello Ferrigno e Wanda Fiscina. «È stata una sfida. Io e la mia collega abbiamo deciso di unire le nostre competenze ed abbiamo messo in rete i saperi. Alla fine il mercato ci ha premiato». Il futuro? Artemest è pronta a crescere ancora e a scalare le classifiche.
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