SCUOLA

Arrivano i cinque in condottaTremano gli studenti

Ritornano, nei licei e negli istituti superiori salernitani, con la discussa riforma Gelmini, i voti in condotta. Iniziano a fioccare, nel primo quadrimestre, i tanto temuti "5", "6" e "7" in condotta, influenti sulla media dei voti in pagella. Per iniziare, raggiungono il 10% su un totale di circa 1850 alunni i "5" in condotta registrati all’istituto tecnico industriale "Focaccia". Ad incidere sono soprattutto le assenze. La situazione negli istituti salernitani

Ritornano, nei licei e negli istituti superiori salernitani, con la discussa Riforma Gelmini, i voti in condotta. C’è chi li gradisce e chi, invece, continuerebbe volentieri a farne a meno, ma intanto, in città, già iniziano a fioccare, nel primo quadrimestre, i tanto temuti 5, 6 e 7 in condotta, influenti sulla media dei voti degli studenti che li "ospiteranno" in pagella. Per iniziare, raggiungono il 10% su un totale di circa 1850 alunni i 5 in condotta registrati all’Istituto Tecnico Industriale "Focaccia". Una percentuale causata da un significativo assenteismo dei ragazzi.
Spiega il dirigente scolastico, Donato Menotti: «I 5 in condotta che abbiamo assegnato ad un notevole numero di alunni del nostro istituto, sono motivati dalle assenze di massa. Assolutamente non rappresentano punizioni per fenomeni di bullismo che, nella nostra scuola, non si sono mai verificati».
Una pioggia di 6 e 7 in condotta, poi, è precipitata, impetuosa, anche sullo storico liceo classico "Torquato Tasso". «Le basse votazioni in condotta hanno interessato quasi tutte le classi - ha raccontato l’aiuto vicepreside, il professor Raffaele Landolfi - Le cause sono rappresentate dalle assenze strategiche di massa, dall’occupazione e da un profitto non accettabile che sta interessando molti alunni in questo periodo. Chi ha avuto il 6 in condotta, se l’è meritato perché, accanto alle assenze, ha ricevuto anche un rapporto dal proprio docente. A mio avviso il ritorno del voto in condotta è apprezzabile perché rappresenta un buon deterrente contro comportamenti scorretti degli alunni e permette alle famiglie di venire a conoscenza delle malefatte dei figli. Ciò che non condivido, invece, è la sua influenza sulla media in pagella: trattandosi di 6 e 7, infatti, questi voti risultano piuttosto elevati e rischiano di provocare l’effetto contrario, alzando la media dei voti degli alunni poco studiosi». Ed un 5 in condotta non è mancato neanche all’Itis Galilei, come spiega il dirigente scolastico Nicola Annunziata: «Abbiamo assegnato un unico 5 ad un ragazzo che, oltre ad essersi assentato in modo significativo, ha mostrato totale indifferenza ai richiami. D’altronde ritengo che quello dei voti in condotta sia un discorso trascurabile: non ricordo di una bocciatura dovuta ad un basso voto in condotta». Nessuna valutazione bassa, invece, all’Istituto Regina Margherita, al liceo classico "De Sanctis", al liceo scientifico "Da Procida", al liceo scientifico "Da Vinci" e all’Istituto "Trani". A dire la loro, anche alcuni studenti del liceo classico T. Tasso, tra cui i rappresentati d’Istituto, Gabriele Casaburi e Fabrizio Catale. «Sono concorde al voto in condotta, perché si dà finalmente risalto, prima ancora che alla preparazione degli alunni, al rispetto delle regole», ha detto il primo. Meno entusiasta Catale, secondo cui, invece, il voto in condotta rappresenta "un nuovo mezzo intimidatorio da usare contro gli alunni, non del tutto insensato però". «Strumento necessario, baluardo contro il caos che regna nella scuola», secondo lo studente Francesco Alberto Santulli, il voto in condotta dovrebbe essere accompagnato dal cambiamento dell’atteggiamento dei docenti a parere di Luca Marini. Interdette dinanzi alle generalizzazioni causate dal voto in condotta, infine, Rosanna Esposito e Martina Chimiento.
Marilia Parente