IL GIALLO

Arrestato per l'omicidio della badante: «Gerardo un killer? Impossibile»

Il paese sotto choc dopo l’arresto del 51enne ex benzinaio ora diventato postino

ALTAVILLA SILENTINA - Benzinaio, prima. Postino da due anni. Gerardo Cappetta «non avrebbe fatto male a una mosca» raccontano tra le frazioni di Borgo Carillia, dove viveva, e di Cerrelli, dove ha lavorato per anni in un’area di servizio. C’è un clima di incredulità ad Altavilla Silentina dove in tanti conoscono il postino, ex benzinaio 51enne, incensurato e arrestato perché ritenuto responsabile della morte della 43enne Snejana Bunacalea. Fanno fatica gli amici e i concittadini a descriverlo come un assassino. Prima di ieri lo avevano sempre considerato un uomo introverso ma gentile con tutti; tanto che quasi nessuno, dopo la morte della badante della madre, in paese aveva nutrito sospetti su di lui. Al distributore di benzina di Cerrelli decine di clienti ricordano Gerardo.

E tutti assicurano di non averlo mai sentito dire «una frase fuori posto». Una persona dall’apparenza pacata. «Aveva lasciato il suo lavoro da benzinaio solo quando era stato assunto dalle Poste» raccontano al distributore. Agropoli era stata la prima sede, poi lo avrebbero trasferito a Napoli. Cappetta sarebbe andato a lavorare nel capoluogo campano alla scadenza del periodo di esonero dal lavoro per assistere la madre anziana, poi portata in un istituto dopo la tragedia. Di Cappetta si era iniziato a parlare ad aprile. C’erano i primi sospetti. L’arrivo del Ris di Roma nella villa di via Garibaldi avevano insospettito i residenti. Gerardo era riservato, non frequentava bar. Per tanti mesi ha conservato quel segreto pesantissimo.

L’uomo si era invaghito di Snejana, secondo la ricostruzione degli investigatori, e non riusciva ad accettare di non essere corrisposto. Appresa la notizia che la donna avesse accettato un invito a cena di un uomo, Cappetta avrebbe perso la calma. Finché la gelosia non lo ha spinto al raptus di follia. Gerardo si era proclamato innocente quando i carabinieri, la mattina del 5 marzo, avevano trovato il corpo di Snejana nel bagno. Il viaggio della donna, giunta in Italia per cercare un futuro migliore, si era spento per aver accettato un banale invito a cena.

Alessandra Pazzanese