IL FATTO

Arrestato il “cocchiere” dei Casamonica

Ai domiciliari Giulio Cesarano, imprenditore delle pompe funebri: finì al centro delle polemiche per le esequie del boss romano

Finisce ai domiciliari il cocchiere dei Casamonica. Si tratta di Giulio Cesarano, tra i destinatari del provvedimento emesso dal gip presso il Tribunale di Napoli, che ha colpito l’imprenditore Alfonso Cesarano, noto negli ambienti stabiesi e scafatesi per la sua attività nelle pompe funebri, e altri componenti della famiglia. L’accusa è di concorso nel trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan D’Alessandro e di aver utilizzato la forza intimidatrice del clan. In sei sono finiti in manette, nell’operazione condotta dai carabinieri di Torre Annunziata che ha portato al sequestro di una somma pari a circa sette milioni e mezzo, tra beni e quote societarie della Servizi Funebri srl e dell’Impresa Funebre Cesarano srl.

Una ricostruzione investigativa che abbraccia un periodo di tre anni, dal 2013 al 2016, in cui sono state riscontrate evidenti anomalie nella gestione del settore delle onoranze funebri, di cui proprio la famiglia Cesarano rappresenta da tempo un gruppo egemone, a partire dalla figura apicale del 61enne Alfonso, secondo gli inquirenti beneficiando di collaborazione e protezione della cosca dei D’Alessandro. Per l’imprenditore si sono aperte le porte del carcere. Domiciliari, invece, per Saturno Cesarano (58 anni), Alfonso Cesarano (62), Giulio Cesarano (58), Catello Cesarano (30) e Michele Cioffi (44).

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