l'operazione

Armi ed elicotteri all'Isis, coinvolta anche Salerno

Arrestata coppia di San Giorgio al Cremano con legami con il mondo islamico. Indagato anche il figlio

NAPOLI. Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Venezia, su ordine della Dda di Napoli, sta eseguendo nelle province di Roma, Napoli, Salerno e L'Aquila il fermo di 4 persone indiziate di traffico internazionale di armi e di materiale 'dual usè, di produzione straniera.

Eliambulanze trasformate con pochi, ’facilì accorgimenti in elicotteri militari. Ma anche missili anticarro, missili terra aria e fucili d’assalto. Sono gli articoli venduti ad Iran e Libia, in violazione dell’embargo internazionale, da una società il cui legale rappresentante Andrea Pardi con sede a Roma che commercia elicotteri ad uso civile e che - secondo i finanzieri di Venezia impegnati nell’operazione «Italian Job - commerciava in modo occulto anche armi da guerra.

Le indagini, scattate un anno e mezzo fa, hanno portato all’emissione di quattro provvedimenti di fermo a carico dell’amministratore delegato della società, di una coppia di napoletani e di un libico (al momento irreperibile). I due coniugi di San Giorgio a Cremano intrattenevano rapporti con alti funzionari di Iran e Libia e si avvalevano anche di una società loro riconducibile con sede a Panama: l’uomo nel tempo si è anche avvicinato alla fede islamica. Anche un loro figlio risulta indagato. L'indagine, coordinata dai pm Catello Maresca e Luigi Giordano, riguarda un traffico di armi destinate sia ad un gruppo dell'Isis attivo in Libia sia all'Iran. Agli atti dell'inchiesta vi sarebbe anche una foto in cui la coppia è in compagnia dell'ex premier iraniano Ahmadinejad