Argento: «Il cinema è in crisi» Dal Gff l’allarme per i tagli

Il maestro dell’horror stronca Zampaglione: «Non può essere il mio erede» Operazione simpatia per l’attrice Jessica Chastain, accompagnata dalla nonna

GIFFONI VALLE PIANA. «Sorridere, ridere e amare sempre»: è questo il trittico di azioni in cui l’attrice Jessica Chastain ha indicato il suo elisir di giovinezza. Avvolta da un elegante abito di pizzo rosso, e vestita inoltre di uno sguardo emozionato e radioso, l’attrice è approdata ieri («accompagnata dalla nonna» ha sottolineato) nella città del cinema per ragazzi dove ha ricevuto il Giffoni Experience Award. Ad accoglierla l’appassionato benvenuto dei giurati che le hanno confermato «Il privilegio di essere un'attrice», come lo ha definito la Chastain, che ha esordito al cinema nel 2008 con il ruolo protagonista in “Jolene”. L’artista ha confessato al suo pubblico anche un’altra passione: quella per la cucina, che l’ha portata a iscriversi a un corso per chef a New York, dove vive sin da dopo il diploma.

«La principale qualità che dovrebbe avere un attore – ha continuato la Chastain – è quella di sapersi connettere con il pubblico e trasmettere allo spettatore ciò che si ha dentro. Gary Oldman, ad esempio, lo fa». Prossimamente la vedremo sullo schermo come interprete di un curioso progetto del regista statunitense Ned Benson: un film diviso in due parti, “The disappearance of Eleanor Rigby: His” e “The disappearance of Eleanor Rigby: Hers”, che racconta la crisi sentimentale di una coppia di New York dal punto di vista dell’uomo (James McAvoy) nel primo episodio e dal punto di vista della donna nel secondo. Per il 2014 è prevista inoltre l’uscita di “Miss Julie”, tratto dalla tragedia “La signorina Julie” di August Strindberg, che la vedrà diretta dalla svedese Liv Ullmann, e di “Interstellar”, l’atteso nuovo film di Christopher Nolan.

Nel pomeriggio, sul red carpet di Giffoni è arrivato anche il maestro dell’horror Dario Argento, che ha lanciato il suo grido d’allarme per l’industria cinematografica: «Il cinema italiano ed europeo in generale è in pessime condizioni, i tagli influiscono in modo catastrofico. Il cinema italiano ormai si è appiattito su modelli televisivi e su una commedia all’italiana che spesso è mediocre. E quello americano neanche mi interessa». Il regista, che sta allestendo per il teatro una sua versione del Macbeth, ha ricordato come è nata la sua passione per l’horror: «L’evento che mi ha cambiato la vita è stato quando mio padre, che era produttore cinematografico, mi regalò una tessera per un cinema che d’estate trasmetteva horror». Argento ha risposta alle decine di domande di giurati, e a chi gli ha chiesto se sulla scia di “Tulpa”, l’esordio cinematografico di Federico Zampaglione, vede nel leader dei Tiromancino un suo erede ha risposto: «Assolutamente no. Lui crede di esserlo ma non è così».

Alessandra De Vita

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