RILANCIO PER LE ZONE PIP

Aree industriali nell’Agro: ecco le idee contro la crisi

Da Nocera Inferiore a Sarno si cercano altri spazi per attirare nuovi investitori

NOCERA INFERIORE-  Ogni città dell’Agro ha la sua area industriale. I Piani di insediamento produttivo hanno caratterizzato quasi tutti i comuni dell’area Nord della provincia di Salerno. Un modo per far risorgere l’impianto industriale, soprattutto tessile e conserviero, che ha caratterizzato fino alla fine degli anni Settanta la valle del Sarno. Dopo lo shock successivo alle crisi delle grandi industrie conserviere e tessili, su tutte la Mcm che impreziosiva Angri e Nocera Inferiore, o del settore tecnologico fortissimo a Pagani con la Fatme, i Comuni hanno avviato la riprogrammazione territoriale anche dal punto di vista industriale. Hanno cercato e individuato spazi per nuovi investitori.

Qui Nocera Inferiore. La città capofila dell’Agro conta tre spazi in due. C’è l’area di Casarzano e quella di Fosso Imperatore, a sua volta suddivisa in area Pip e in ex area Salerno Sviluppo. A quest’ultimo consorzio era stata affidata la reindustrializzazione post fallimento delle Manifatture Cotoniere Meridionali. Non è andata affatto bene, con una serie di ripercussioni anche sul piano giudiziario. Ora si sta ripartendo, mentre la parte da sempre più florida, rappresentata dalle aziende dell’area Pip, si consolida nei propri successi. Per Casarzano si guarda al completamento delle opere di urbanizzazione e all’assegnazione di alcuni lotti residui. Nel futuro di Fosso Imperatore c’è sia il mini che il maxi ampliamento, ma anche la convenzione tra il Comune e le imprese per la gestione dell’intera zona. L’amministrazione comunale è concentrata sul consolidamento di questi risultati.

Qui Sarno. La comunità dei Sarrastri ha l’area di via Ingegno, un piano di sviluppo affidato all’ex Agro Invest, la società di sviluppo urbano dell’Agro. Sono ospitate grandi e piccole aziende, alcune delle quali di riferimento internazionale. Paga lo scotto di una incompleta urbanizzazione. Le strade, che sono il biglietto da visita, sono tra le cose che hanno bisogno di maggiore attenzione. Nelle scorse settimane c’è stato un incontro tra imprenditori e amministrazioni pubbliche promosso da Confindustria. L’impegno del sindaco Giuseppe Canfora è prioritario affinché si renda funzionale e fruibile l’intera area Pip di via Ingegno. In sinergia con l'Agenzia per lo Sviluppo Territoriale della Valle del Sarno ha chiesto uno spinti per l’ultimazione delle opere di urbanizzazione primaria.

Qui Pagani. Nella città di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, l’amministrazione comunale del sindaco Lello De Prisco è in procinto di aprire una riflessione sul futuro delle aree industriali. Via Mangioni e via Corallo con i Pip scaduti sono il punto di partenza. L’assessore all’Urbanistica, Felice Califano spiega che: «nella nuova pianificazione urbana terremo presente un nuovo indirizzo che conferma la vocazione industriale di quelle aree con la prospettiva di rimodulare quella su via Corallo». Palazzo San Carlo intende tenere conto della domanda, giacché «ci vogliamo dotare di uno strumento urbanistico corrispondente alle esigenze della popolazione e della cittadinanza. Dobbiamo capire bene cosa occorre alla città e all’imprese cittadine». Probabilmente occorreranno lotti un po’ più piccoli, con un diverso frazionamento. Il nuovo Puc dovrebbe consentire, almeno negli intenti, di riconoscere aree industriali per quelle nate in area agricola.

Qui Scafati. A Scafati, l’amministrazione comunale è alle prese con la risoluzione della questione area Pip di via Sant’Antonio Abate. È una vera e propria patata bollente per l’amministrazione del sindaco Cristoforo Salvati . Si sta puntando a salvare il salvabile, stralciando alcune parti del progetto. L’iter è seguito dal consigliere comunale delegato Giovanni Bottone . Tra i risultati c’è l’ammissione ad un finanziamento di 8 milioni di euro per le opere di urbanizzazione primaria. Il primo cittadino è impegnato a «rispondere alle esigenze di rilancio dell’imprenditoria locale. Stiamo lavorando per poter realizzare il Piano di via Sant’Antonio Abate».

Salvatore D’Angelo
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