Aree di crisi, nell’elenco 42 comuni

La Regione inserisce Battipaglia, l’Agro e i comprensori di Salerno e Buccino

La Regione Campania ha definito le aree di crisi non complesse. Ieri è stato pubblicato l’elenco definitivo. La giunta regionale, su proposta del presidente Vincenzo De Luca e dell’assessore alle Attività produttive Amedeo Lepore, ha approvato l’indicazione delle aree in cui realizzare programmi di investimento finalizzati alla reindustrializzazione, alla ripresa occupazionale e allo sviluppo economico dei territori. In provincia di Salerno, il piano riguarderà varie zone industriali per complessivi 42 comuni. Nell’elenco ci sono città come Salerno (135mila abitanti), Cava de’ Tirreni (54mila), Battipaglia (51mila), ma anche comunità più piccole come Pertosa (688 abitanti), Salvitelle (573) e Romagnano al Monte (370). La Regione ha selezionato cinque aree industriali (sistemi locali del lavoro), accorpando varie città, anche di province diverse, aggiungendo in extremis il distretto industriale chimico di Battipaglia dopo una lunga trattativa che ha coinvolto anche l’amministrazione locale.

Agro nocerino sarnese. In quest’area sono in crisi soprattutto le aziende agroalimentari. Scafati risulta inserita nel sistema locale del lavoro che raggruppa Torre del Greco e Torre Annunziata. Fanno parte del sistema di Nocera Inferiore, invece, oltre alla stessa città anche Castel San Giorgio, Nocera Superiore, Roccapiemonte e Siano. Con Sarno c’è San Valentino Torio e nell’area di Pagani confluiscono Angri, Corbara, San Marzano sul Sarno e Sant’Egidio del Monte Albino.

Salerno. L’area di Salerno è enorme e riunisce, con il capoluogo provinciale, i territori di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castiglione del Genovesi, Cava de’ Tirreni, Cetara, Fisciano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Mercato San Severino, Montecorvino Pugliano, Pellezzano, Pontecagnano Faiano, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte e Vietri sul Mare. Si tratta di una zona molto eterogenea che va dal perimetro iniziale della costiera amalfitana ai confini della Piana del Sele, toccando la valle dell’Irno (in forte crisi i settori chimico e cartotecnico) e i monti Picentini.

Distretto industriale alimentare di Buccino. La cosiddetta area del Cratere raggruppa i territori di Auletta, Buccino, Caggiano, Palomonte, Pertosa, Petina, Ricigliano, Romagnano al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno e Sicignano degli Alburni. Si tratta di una zona dove hanno investito molte aziende del Nord Italia negli anni post terremoto, salvo poi abbandonare l’area dopo pochi anni.

Gli esclusi. Non è nell’elenco l’area industriale di Cicerale, dove sono ubicate aziende legate al settore auto e al settore aerospaziale che hanno fatto ricorso di recente a processi di mobilità, cassa integrazione e contratti di solidarietà. Assenti anche le zone turistiche della provincia. Non compare nella lista neppure Eboli, per cui anche l’amministrazione comunale di Battipaglia si era battuta. Singolare il caso di Bellizzi, che si trova in una sorta di corridoio tra il sistema di lavoro di Salerno e quello di Battipaglia, ma non rientra tra le aree di crisi.

Francesco Piccolo

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