Arechi Multiservice, dipendenti in strada 

Nuova protesta degli operai: stipendi in ritardo e dalla Provincia nessuna garanzia per il loro futuro

Sono stanchi di ricevere sempre e solo le solite promesse che, poi, puntualmente, con precisione svizzera, non vengono mai mantenute. I 105 lavoratori dell’ Arechi Multiservice, la società in house della Provincia, che si occupa di manutenzione stradale e delle scuole, oltre che della vigilanza nei musei e dei controlli degli impianti termici, oramai sono al limite dell’esasperazione. Ieri, davanti la sede dell’azienda, in via De Luca, la tensione si tagliava a fette.
E l’espressione dei dipendenti, in stato d’agitazione, esprimeva il loro stato d’animo, più di mille parole: volti delusi, stanchi di una battaglia che finora non ha prodotto alcun risultato ma, allo stesso tempo, fieri e pronti a continuare la lotta, per fare valere i propri diritti.
Perché oramai si è arrivati al faccia a faccia finale e, a questo punto, non si torna più indietro. La vertenza, infatti, si trascina da mesi e, proprio per vederci chiaro e capire le reali intenzioni dell’amministrazione provinciale, gli operai mercoledì hanno occupato Palazzo Sant’Agostino. Sul piatto della bilancia il mancato pagamento degli stipendi, ma anche e soprattutto, l’assenza degli strumenti per garantire il lavoro e, di conseguenza, la sopravvivenza dell’azienda. Nessuna buona notizia, però, è arrivata dalle stanze dei bottoni e, perciò, la protesta è continuata anche ieri.
«Ci prendono in giro – spiega, senza giri di parole, Antonio Galluzzo – in quanto nessuno sa, o vuole, dirci cosa ci riserverà il domani. Al di là della questione economica, che pure è importante, in quanto gli stipendi vengono pagati con ritardo, e solo in questi giorni abbiamo ricevuto l’ultima tranche di alcuni emolumenti arretrati, a noi preme comprendere quale sarà la nostra sorte. E, soprattutto, cosa ci riserverà il prossimo futuro. Nel frattempo le scuole e le strade vanno in malora, in quanto noi non siamo in grado d’intervenire e di garantire neppure l’ordinaria manutenzione».
In pratica gli effetti di una riforma monca, si sono riverberati proprio sul piano economico, tant’è che alcune Provincie hanno addirittura dichiarato il default. In quest’ottica sono comprensibili le difficoltà di cassa della Provincia di Salerno, anche se il maggiore addebito dei dipendenti dell’Arechi Multiservice è quello di una mancanza di chiarezza. «Avere un piano industriale chiaro – sottolinea Vincenzo Zurlo - aiuterebbe a capire il destino di una società strategica per il territorio salernitano. Noi vogliamo che la società vada avanti e che la Provincia velocizzi i mandati di pagamento».
Gaetano de Stefano
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