le polemiche dopo la chiusura 

«Area per i cani, un fallimento» 

Infante: «Rispettare le norme». Berlinguer Lab: «Soldi sprecati»

Fallisce il progetto dell’area di sgambamento per i cani in piazza della Repubblica. Nonostante fosse stata presentata come un’area sperimentale, inaugurata tra mille festeggiamenti, l’idea è fallita sia a causa del rifiuto da parte degli utenti fruitori della piazza sia per gli evidenti problemi emersi (cattivi odori, escrementi ovunque, errori nella gestione del terreno). L’area, dunque, è stata chiusa nonostante le rassicurazioni dell’assessore all’ambiente sul fatto che la stessa area verrà dislocata in via Buozzi e che ne saranno create altre due.
Il problema principale è che se queste altre aree verranno create come la prima sarebbe meglio abbandonare l’idea, sia a causa del flop della prima sia perché lo stesso assessore in passato aveva sostenuto che «quest’area sperimentale cambierà la visione della città e sarà un simbolo di civiltà».
Tante, invece, le reazioni negative a questa chiusura, a partire dal capogruppo del Pd, Pasquale Infante: «Area chiusa in seguito a nostra interrogazione. Siamo favorevoli ad altre aree a patto che vengano rispettate tutte le prescrizioni previste dalla normativa vigente tese al rispetto e alla tutela della salute pubblica».
Reazioni arrivate anche da parte del gruppo Berlinguer Lab, in contrasto con l’operato dell’amministrazione comunale: «Hanno fatto un esperimento con una ordinanza sindacale. Queste si fanno per ragioni di urgenza, di necessità sanitarie. L’urgenza qual’era? Chi pagherà il tutto? Non c’erano pareri Asl, non c’erano planimetrie, non c’era urgenza… Ah sì, era la festa di S. Vito e dovevano dimostrare di saper fare ammuina. Serviva per far parlare un po’ i tifosi sui social network». Infine gli aderenti al gruppo Berlinguer Lab, aggiungono: «È il più clamoroso esempio di assoluta incapacità amministrativa. Verrà fuori prima o poi quanto hanno buttato al vento, tutto deve andare alla Corte dei Conti».
Ovviamente non mancano i commenti sui social da parte degli ebolitani: «Ma chiedere il parere di un esperto prima di fare questa cosa?» o «Un’altra ciambella senza buco» oppure «Pensiamo ai ben altri problemi quotidiani che ci sono, invece di montare e smontare cose inutili». Una delusione annunciata, presentata invece come un passo verso il cambiamento. Probabilmente dedicarsi a quest’area con maggiore accortezza o documentarsi prima sul terreno più adatto da utilizzare, avrebbe portato a un esito diverso.
Filippo Folliero
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