Area industriale e alloggi Proteste degli espropriati

Mercato San Severino, fa discutere la delibera del commissario su Pip ed Erp I proprietari dei suoli mai rimborsati, gli ambientalisti contro la cementificazione

MERCATO SAN SEVERINO. Tanti i malcontenti che si sono generati a Mercato San Severino a seguito della recente delibera commissariale sulla verifica quantitativa e qualitativa delle aree e dei fabbricati da destinare alle residenze, alle attività produttive e terziarie con la determinazione del prezzo di cessione per l’anno in corso. Il provvedimento indica l’area produttiva che fa capo alle località della Sibelluccia e l’area Erp di Spiano. Un’opportunità di sviluppo produttivo e di insediamento urbano, che però non è vista di buon occhio dai tanti proprietari dei terreni, che ancora oggi sono in attesa di ricevere i pagamenti degli espropri forzati eseguiti per dare attuazione a questi Piani.
I dati e gli importi inerenti l’area Pip della Sibelluccia indicano una superficie totale di 128.780 metri quadrati suddivisa in: viabilità per 34.998 metri quadri, attrezzature e parcheggi in 21.197 metri quadri e un’area di lotti disponibili pari a 59.896. Il prezzo di acquisto di cessione dei lotti è pari a 164,04 euro al metro quadrato. L’aera di edilizia rurale pubblica di Spiano, invece, presenta una superficie totale di 4.068 metri quadrati sui quali è possibile realizzare due fabbricati e 22 alloggi. Il prezzo di cessione dell’area è pari a 35,00 euro al metro quadro. Alcuni proprietari interessati dagli espropri dei propri terreni, hanno avviato delle vertenze nei confronti del Comune per ottenere quanto spetta loro di diritto. Ma non è tutto. Se da un lato c’è la rivendicazione dei proprietari, dall’altro c’è anche chi, come l’associazione “Amici della Terra” punta con decisione alla tutela del territorio. In diverse occasioni è stata contestata la cementificazione selvaggia della Sibelluccia, che si estende su decine di migliaia di metri quadrati su un territorio prevalentemente agricolo. A questo si aggiungono le contestate ingiunzioni di pagamento, con le quali tanti altri proprietari di terreni stanno facendo i conti, dopo che il Piano urbanistico ha cambiato destinazione d’uso, da agricolo a edilizio, portando alla cementificazione. Circa 170 ettari di terra, dal luglio del 2010, sono stati suddivisi in 44 ambiti, ma ad oggi sono poche le opere realizzate. Su questo fronte, chi ha potuto permettersi il pagamento, anche se con grandi sforzi, lo ha fatto, pensando di poter costruire qualcosa per sé e per la propria famiglia. Chi non aveva la possibilità economica si è sottratto al pagamento. Situazione, quest’ultima, che ha indotto il Comune a disporre l’invio delle ingiunzioni di pagamento per il recupero delle somme evase. Anche su quest’altro fronte sono state avviate azioni legali, ancora in atto e con esito molto incerto.
Mario Rinaldi
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