Area di via Canale, la prima stangata

Il municipio dovrà dare ai proprietari oltre trentamila euro di fitti arretrati. Per l’occupazione del suolo si parla di milioni

È solo un antipasto di quello che – economicamente parlando – rappresenta l’incognita parcheggio via Canale. E’ il Consiglio di Stato quello da cui i attente il responso per il risarcimento milionario dovuto agli eredi Russo-De Francesco. Intanto, il comune deve iniziare con il versare 32 mila euro. E’ datata 24 settembre la sentenza del Tar della Campania, sezione staccata di Salerno, che ordina al Comune di Nocera Inferiore di provvedere ad eseguire un decreto ingiuntivo, cui non è stata fatta alcuna opposizione, con il quale gli eredi Russo-De Francesco rivendicano il pagamento di parte della somma maturata per l’occupazione del suolo di loro proprietà.

Una vittoria iniziale in un ben più complesso mosaico: quello relativo all’annosa storia dell’area che oggi ospita uno dei maggiori parcheggi in gestione alla Nocera Multiservizi. 32 mila euro. Ed intanto nella faccenda del lungo braccio di ferro tra proprietari ed ente comune potrebbe entrare in giuoco un commissario ad acta, dal momento che i ricorrenti hanno chiesto e ottenuto che “si nomini un commissario “ad acta, nella persona del Prefetto o di un suo delegato. Una figura che si sostituisca all’amministrazione, nel caso di eventuale ulteriore inottemperanza”, addebitando “l’eventuale compenso del commissario a carico del Comune”, previa determinazione del suo ammontare. Il Tar condanna, inoltre, l’ente nocerino al “pagamento delle spese, competenze e degli onorari relativi al giudizio”: altri mille. E’ l’ennesimo decreto ingiuntivo per il quale non è stata tentata alcuna azione di opposizione e che oggi cade come un macigno – nonostante la cifra non sia da capogiro - sulle casse pubbliche in evidente affanno. Il decreto ingiuntivo è stato emesso il 26 aprile del 2011 dal Tribunale ordinario di Nocera Inferiore ed è divenuto esecutivo, in assenza di opposizione il 7 luglio 2011. La cifra che oggi l’amministrazione guidata dall’incolpevole sindaco Torquato (che tiene a sottolineare che nulla della vicenda è imputabile alla sua giovane amministrazione) si trova a dover sborsare è esattamente di 32.086,52 euro.

Il primo cittadino sa bene che sull’annosa vicenda è imminente il pronunciamento del Consiglio di Stato. Atteso per latro – a luglio. Il Comune potrebbe essere chiamato a risarcire i proprietari per l’occupazione del suolo (di parla di una cifra che oscilla tra i 5 ed i 9 milioni di euro), oltre a dover ripristinare eventualmente anche lo stato dei luoghi.

La storia di via Canale inizia dopo il terremoto del 1980 quando l’area fu requisita per accogliere una roulottopoli. Nel 1984 la requisizione divenne espropriazione. Atti impugnati dai Russo-De Francesco e annullati con sentenza del Tar nel 1998, confermata dal Consiglio di Stato nel 1999, con l’obbligo per il Comune di restituire l’area.

L’area non sono non è mai stata restituita né riportata allo statu quo ante, ma trasformata in quell’area parcheggio che oggi è. Nel 2003 una concessione temporanea, sei mesi, all’allora amministrazione Romano.

I proprietari avrebbero dovuto ricevere mensilmente la cifra di 1040 euro: accade solo poche volte.

Patrizia Sereno

©RIPRODUZIONE RISERVATA