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Arciconfraternita a Lanzione Sarà lui il nuovo commissario

NOCERA SUPERIORE. È Antonio Lanzione il nuovo commissario dell’Arciconfraternita del SS. Rosario di Materdomini. Originario di Angri, è stato indicato dal vescovo della Diocesi Nocera-Sarno,...

NOCERA SUPERIORE. È Antonio Lanzione il nuovo commissario dell’Arciconfraternita del SS. Rosario di Materdomini. Originario di Angri, è stato indicato dal vescovo della Diocesi Nocera-Sarno, Monsignor Giuseppe Giudice, come successore di Giovanni Selvino. È stato chiamato a risolvere la vicenda dei loculi e delle nicchie pagati e mai consegnati a decine di cittadini.

«Come commissario il mio obiettivo sarà ripristinare la legalità e fare l’interesse dei confratelli», dice Lanzione. «Mi è stata affidata la pratica e ho iniziato a lavorarci per capire come risolvere le questioni. Dobbiamo lavorare per il bene comune e alleviare le fatiche che ogni giorno ci portiamo dietro. Per questo opererò per mettere ordine». Lanzione arriva dopo un primo commissariamento ricoperto da Giovanni Selvino, dimessosi, dopo anni in cui aveva cercato di porre una risoluzione sul caso dei loculi e nicchie della cappella pagati e mai consegnati a causa dei lavori della struttura. Selvino era stato nominato commissario dell’Arciconfraternita su indicazione di Monsignor Giuseppe Giudice, per sostituire il priore Giovanni Pagano, durante la cui reggenza si era originato il problema. I lavori della cappella appartenente all’Arciconfraternita del SS. Rosario di Materdomini sono fermi da anni e decine di fedeli, che avevano avuto in concessione le nicchie, sono rimasti senza le strutture funerarie richieste, pur avendo pagato fino a 20mila euro.

Nel novembre del 2012, Selvino aveva inviato ai fedeli una lettera, in cui li convocava per chiarimenti inerenti la problematica ereditata, mentre nell’ottobre del 2015 aveva cercato un percorso di rientro dai debiti, accumulati dal precedente priorato, chiedendo un tempo ai confratelli per dipanare una matassa ormai intricata. Selvino aveva spiegato che «oltre a reperire prestiti presso terzi, come altre confraternite della Diocesi, ho fatto ultimare i lavori al tetto della cappella, l’intonaco e il sistema per scarico delle acque, mettendo in sicurezza la struttura». Ad aggiungersi ai debiti, però, ci si era messo anche un lodo arbitrale tra Arciconfraternita e proprietari dell’impresa che aveva vinto l’appalto dei lavori, la quale richiedeva di farsi riconoscere il credito vantato. Le ossa dei defunti si trovano in grossi container all’interno del cimitero, a causa dell’inagibilità della cappella. In settimana, il gruppo di cittadini dovrebbe incontrare il vescovo. «Speriamo che il nuovo commissario si prodighi per risolvere il problema», dicono i fedeli. Lanzione compirà un sopralluogo negli uffici dell’Arciconfraternita.

Davide Speranza

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