LA MOBILITAZIONE
Archivio di Stato, a Salerno fronte comune contro la vendita
Associazioni e movimenti uniti per scongiurare la dismissione dell'immobile di largo Conforti
Valutazione della documentazione storica relativa a proprietà e uso dello stabile dell'Archivio di Stato; richiesta di intervento del Ministero dei Beni Culturali; confronto con gii amministratori della Provincia e del Comune; interpellanza parlamentare sulla gestione dei beni delle Province. È partendo da queste inizia tive che associazioni e movimenti si sono uniti per scongiurare la vendita dell'edificio dell'Archivio di Stato, formalizzata nella delibera adottata dal Consiglio provinciale nella seduta dello scorso 29 settembre.
Nel corso di un'assemblea, la sezione di Salerno di Italia Nostra e l’Associazione Memoria in Movimento han no anche immaginato un lavo ro a medio termine «teso ad affermare - si legge in una nota - il diritto dei cittadini all'uso dei luoghi per il soddisfaci mento di bisogni collettivi che porti ad acquisire un inventa rio delle proprietà degli Enti locali a Salemo e in provincia, la definizione delle attuali desti nazioni d’uso e la verifica delle condizioni degli immobili e della congruità con le destina zioni d’uso dichiarate». Una vicenda, quella dell'’Archivio di largo Abate Conforti analoga a quella dell'Archivio di Caserta. E proprio da lì, dove si è tenuto “Domenica di Carta", evento organizzato per rilanciare la struttura casertana che l’euro-parlamentare del Movimento 5 Stelle, Isabella Adinofi, ha ri lanciato il fronte comune a di fesa del patrimonio storico del le due città campane. «Conflitti di competenze, rallentamenti burocratici e noncuranza stanno distrug gendo l’inestimabile patrimo nio culturale della Campania», sostiene la parlamentare europea che assicura di voler continuare a monitorare la questione. «Nonostante le ras sicurazioni a mezzo stampa del presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, sulla non vendita dell'immobi le, cozzano con l'assurda pre senza dell’edificio dell’Archivio nel piano triennale delle alienazioni dell’Ente approvato in Consiglio provinciale qualche settimana fa. Stiamo parlando di beni dall’inestimabile valore, spaccati della nostra storia che - spiega Isabella Adinolfi - rischiano di cadere nel degrado tra i conflitti di competenze, rallentamenti burocratici e noncuranza». Concetto ribadito anche da associazioni e movimenti che ricordano anche come in città manchino una serie di struttu re fondamentali, come «le biblioteche di quartiere, con strumenti interattivi; spazi per laboratori; sale insonorizzate per prove musicali e di integrazione sociale».