rimborsopoli

Archiviate le accuse a Senatore

Caduta l’accusa di peculato per il consigliere comunale del Pd, Nunzio Senatore, difeso dall’avvocato Maurizio Mastrogiovanni. Il procedimento penale a carico del consigliere, denominato...

Caduta l’accusa di peculato per il consigliere comunale del Pd, Nunzio Senatore, difeso dall’avvocato Maurizio Mastrogiovanni. Il procedimento penale a carico del consigliere, denominato “rimborsopoli”, è stato definitivamente archiviato. Il gip Pacifico ha accolto la richiesta di archiviazione del pm, Lenza.

«Sono sempre stato fiducioso, afferma Nunzio Senatore, nell’operato della magistratura, dei carabinieri e in quello del mio avvocato». La tesi difensiva portata avanti dall’avvocato Mastrogiovanni ha evitato che il consigliere, Nunzio Senatore, fosse rinviato a giudizio. Gli elementi acquisiti a carico dell’indagato sono insufficienti e inadeguati all’esercizio dell’azione penale nei suoi confronti. L’indagine aveva preso il via lo scorso febbraio con l’invio di 47 avvisi di garanzia, che hanno raggiunto il sindaco Marco Galdi e consiglieri di maggioranza ed opposizione dell’attuale e precedente amministrazione. Per questi ultimi si ipotizzava l’accusa di truffa e peculato. Solo per il sindaco l’accusa era di favoreggiamento.

Solo a settembre per l’indagine condotta dalla Procura di Nocera, coordinata dal pm Lenza, sul presunto impiego illecito dei fondi per i gruppi consiliari di Cava de’ Tirreni a partire dal 2009, furono notificati in tutto 42 avvisi di conclusione di indagini preliminari. A distanza di quattro mesi dalla conclusione delle indagini, la prima buona notizia per il consigliere Nunzio Senatore a cui a giorni dovrebbero seguire altre archiviazioni per altri consiglieri. Nell’occhio del ciclone erano finite alcune fatture per l’acquisto di giornali, schede telefoniche, carburante, ticket per la sosta, cene, telefonia mobile hi tech e computer. «Spero che anche gli altri consiglieri che hanno agito in buona fede, afferma Nunzio Senatore, possano lasciarsi tutto alle spalle».

Annalaura Ferrara

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