la sentenza

Aquara, ex sindaco dovrà risarcire i danni

AQUARA. Dovranno essere risarciti gli imprenditori che nel 2004 parteciparono al bando per la progettazione del ponte sul Calore in località Isca Mainardi senza risultare vincitori. Lo ha stabilito...

AQUARA. Dovranno essere risarciti gli imprenditori che nel 2004 parteciparono al bando per la progettazione del ponte sul Calore in località Isca Mainardi senza risultare vincitori. Lo ha stabilito la sentenza del Tribunale di Salerno che l’altra sera ha condannato a 1 anno e due mesi, per abuso d’ufficio, l’ex sindaco Franco Martino, il suo vice Luigi Mastrantuono, i suoi assessori Sandro Legato e Luigi Marino, i tecnici Fernando Antico e Luciano Cennamo e gli imprenditori Michele De Rosa di Roccadaspide, Ernesto Scaramella (che era assessore della Comunità montana degli Alburni) e Michele Galardo. Tutti sono stati condannati in solido anche al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, che con la loro denuncia fecero partire le indagini. Si tratta del gruppo guidato da Vincenzo Bove, ex responsabile dell’ufficio tecnico della Provincia, e composto con lui da Paola e Francesco Bove e Nanni Remigio. Alla loro proposta fu preferita quella della cordata di De Rosa, della quale facevano parte familiari di amministratori locali che avevano ruoli di rilievo negli enti coinvolti nel progetto. I Bove presentarono denuncia rivolgendosi all’avvocato Davide Ferrazzano e ora sono pronti a intentare l’azione civile per la quantificazione del danno e il relativo risarcimento. La sentenza ha applicato la prescrizione all’ipotesi di reato di falso per il verbale che nel 2004 certificò la valutazione dei curricula dei partecipanti all’avviso pubblico, ma ne ha sancito la falsita «nella parte in cui attesta la circostanza secondo cui non risultava chiaro il ruolo del professionista Vicenzo Bove in merito agli interventi attribuitisi nel suo curriculum». Tra questi figura la progettazione dei viadotti della Futani Centola.