«Aprire le porte per non perdere umanità» 

Il messaggio del vescovo Giudice alla marcia della pace della diocesi Nocera-Sarno

NOCERA INFERIORE. Aprire le porte per non perdere l’umanità: monsignor Giuseppe Giudice è intervenuto sui temi della sicurezza, delle migrazioni, dell’accoglienza aprendo la marcia della pace organizzata dall’Azione cattolica della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Sabato sera, dal convento di Santa Maria degli Angeli di Nocera Superiore, la voce del pastore si è levata su temi di grande attualità dinanzi a centinaia di ragazzi, giovani e famiglie che si sono messe in cammino per raggiungere piazza Diaz a Nocera Inferiore. Temi che hanno toccato da vicino l’Agro nocerino-sarnese con lo sgombero dei migranti dal centro di via Pesca, a Pagani.
«Dobbiamo ricentrarci nel cuore del cristianesimo. Avere le porte aperte, le città aperte, i porti aperti. Avere la memoria – ha detto il vescovo – significa capire che siamo degli uomini. Dobbiamo a tutti i livelli, sociale, politico, ecclesiale, costruire città attente all’uomo e innanzitutto aperte ai poveri, ai piccoli». Monsignor Giudice parla anche a coloro che potrebbero accusarlo di facile buonismo: «Aperte non significa che c’è una confusione, ma significa che diventano realtà umane. Dobbiamo riprendere il senso dell’umanità. Penso che occasioni come la marcia della pace, la giornata della memoria, ci educhino e ci facciano capire questo significato. Non dobbiamo solo proclamarle queste cose, dobbiamo viverle nella nostra vita a partire dal nostro piccolo, certamente nell’attenzione alla legalità e alla sicurezza, ma se chiudiamo da tutte le parti vuol dire che abbiamo chiuso l’uomo e mandato via Dio».
Salvatore D’Angelo
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