«Approfittiamo del voto per riaprire il carcere» 

Parla Paladino, presidente della sede valdianese dell’Unione giuristi cattolici «È assurdo che ci sia un tribunale che non ha una casa circondariale»

SALA CONSILINA. Approfittare della campagna elettorale in corso per cercare di ottenere degli impegni seri da parte dei candidati per arrivare alla riapertura della casa circondariale di Sala Consilina. È questo l’appello che l’avvocato Angelo Paladino, presidente della sezione valdianese dell’Unione giuristi cattolici e componente della Camera Penale, ha rivolto all’amministrazione comunale e all’Ordine degli avvocati di Lagonegro per evitare che il provvedimento di chiusura della casa circondariale possa diventare definitivo. La chiusura è stata disposta alla fine del 2015 dal ministero della giustizia e da allora il circondario del Tribunale di Lagonegro, il terzo in Italia per ampiezza di territorio, si è ritrovato senza un istituto penitenziario e conseguenza di ciò sono stati una serie di problemi che hanno finito per colpire non solo gli addetti ai lavori, magistrati ed avvocati, ma anche i detenuti e i loro familiari.
«Il ministero di giustizia - ha spiegato Paladino - con una nota ha detto chiaramente che non è sostenibile economicamente pensare alla riapertura del carcere di Chiaromonte o di Lagonegro, entrambi in provincia di Potenza. Il carcere di Lagonegro si trova inoltre su un territorio in frana e ci vorrebbe una spesa di oltre 6 milioni di euro, invece per Chiaromonte ci vorrebbe una spesa superiore a un milione di euro».
Paladino sostiene che i princìpi di territorialità di prossimità della struttura carceraria «devono essere rispettati e, se la politica vuole, vengono rispettati. I detenuti devono stare quanto più vicini alle famiglie e costantemente in contatto con il proprio avvocato. È assurdo che ci sia un tribunale che non ha un carcere circondariale».
Il presidente dei Giuristi cattolici non risparmia una stoccata ai partiti perché «fino ad oggi - sottolinea - nessun partito si è occupato del problema, nulla ha fatto il Pd, nulla ha fatto Forza Italia e nulla ha fatto il Movimento 5 Stelle. I candidati dei nostri collegi se vogliono i nostri voti il 4 marzo devono impegnarsi seriamente e concretamente per ottenere la revoca del decreto di chiusura».
Per Paladino le strade restano solo due: «O una nuova struttura o una ristrutturazione del carcere di Sala Consilina».
Erminio Cioffi
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