il dramma

Appello dall’altare per un lavoro

La richiesta d’aiuto di un giovane disoccupato padre di tre bambini

Ha scritto una lettera disperata di aiuto, con la “preghiera” che padre Luigi Petrone possa leggerla dal pulpito alla fine delle omelie nel santuario di san Francesco e Sant’Antonio. L’intento di un 39enne disoccupato cavese, senza lavoro da due anni, è quello di arrivare al cuore di qualche imprenditore che lo possa assumere, anche part time. Padre di tre bimbi, l’uomo non sa più a chi rivolgersi per avere un lavoro, di qualunque tipo, che gli consenta almeno di pagare l’affitto di casa e di procurarsi quanto necessario alla crescita dei suoi bambini. Con l’aiuto dei genitori, il 39enne e la moglie fanno fronte alle esigenze quotidiane ma, di volta in volta, le spese si moltiplicano e alcune, come quelle delle bollette, non riescono più a sostenerle.

“Mi rivolgo a tutti voi – scrive nella lettera – Sono un papà disoccupato da circa due anni e padre di tre bambini. Non trovo più lavoro, non so più a chi rivolgermi, ho chiesto anche alle istituzioni ma tutti fanno finta di non vedere e ascoltare. C’è chi mi illude e che mi porta avanti, guadagnando tempo. Sto patendo – prosegue il giovane disoccupato – questo periodo così lungo nel buio, non riuscendo più a trovare la luce. Mi rivolgo a qualche persona di buon cuore che può aiutarmi sperando che queste mie semplici parole arrivino a chi, accompagnato da Dio, riesca a offrirmi un lavoro, anche provvisorio, fino a quando arriva un lavoro serio che porti di nuovo serenità ai miei bambini”. E chiude la lettera lasciando il numero telefonico.(a. f.)