Appelli inascoltati, la torretta va giù

Per riqualificare il sottopasso ferroviario tra via Roma e via Jemma sarà cancellato uno dei simboli della storia cittadina

Un simbolo della memoria storica di Battipaglia sarà abbattuto nel nome della riqualificazione del sottopasso ferroviario.

E così, nonostante le richieste giunte nei giorni scorsi da alcuni cittadini che chiedevano ai commissari che guidano il Comune di sospendere le operazioni, la torretta piezometrica adiacente la stazione ferroviaria sarà dunque abbattuta. I lavori di demolizione della struttura, utilizzata decenni fa per contenere l’acqua necessaria al funzionamento dei treni in transito attraverso l’importante snodo ferroviario ed ormai inutilizzata, dovrebbero iniziare già in questa settimana.

Le Ferrovie dello Stato, proprietarie della struttura, ne hanno autorizzato l’abbattimento da un paio d’anni, ossia da quando era stato approvato il progetto definitivo di riqualificazione del tunnel tra via Roma e via Rosa Jemma.

La demolizione della torre piezometrica consentirà, stando al progetto che sta portando avanti la ditta esecutrice dei lavori (la Cofrat di Ottaviano) una soluzione per il superamento delle barriere architettoniche, oltre ad un miglioramento della viabilità veicolare all'incrocio di via Roma e via Ferrovia.

Peccato che tale torretta appartenga ormai alla memoria storica di una Battipaglia cresciuta proprio all’ombra di quell’incrocio ferroviario che, partendo dalla cittadina capofila della Piana del Sele, costituiva il bivio obbligato tra la Calabria e la Puglia. Un edificio che appartiene ad un nobile passato di Battipaglia e che compare in tutte le fotografie datate della città.

Per cercare di salvare quel pezzo di storia battipagliese sono intervenuti alcuni cittadini, che hanno trovato nell’ex presidente del consiglio comunale Ugo Tozzi l’unico megafono politico. Ma, almeno in questa occasione, non si è registrato quel movimento d’opinione che, invece, ha impedito demolizioni o modifiche strutturali dell’ex tabacchificio, dei Casoni Doria, di alcune antiche masserie localizzate in zona Santa Lucia.

Da simbolo dell’importanza ferroviaria a memoria storica “di seconda fascia”, la torretta piezometrica sarà quindi abbattuta. Probabilmente perché, a differenza di altri edifici storici come proprio l’ex tabacchificio o i Casoni Doria, non vi sono interessi edilizi privati sull’area che associazioni di chiaro stampo politico hanno in passato voluto ostacolare o delimitare.

«Battipaglia è una città giovane, che ha pochissima storia da tutelare e conservare – afferma Tozzi – diversi cittadini si sono rivolti a me per chiedere le motivazioni che hanno portato i tecnici che hanno progettato l’opera di riqualificazione del sottopasso ferroviario a prevedere l’abbattimento della torretta. Per me questa demolizione si potrebbe tranquillamente evitare. Rivolgo un accorato appello alla commissione straordinaria che regge le sorti del Comune affinché sia valutato in extremis una piccola variante al progetto ormai esecutivo».

Un appello giunto sicuramente troppo tardi. Ruspe ed operai della Cofrat stanno lavorando da qualche settimana per concretizzare la riqualificazione del tunnel e dell’area circostante. Lavori che molto presto interesseranno una torretta che ha ormai il destino segnato.

Con buona pace di chi ricorda ancora oggi l’importanza ferroviaria di una Battipaglia che, oltre a perdere in parte il predominio sociale, economico e politico della Piana del Sele, smarrisce anche la propria memoria storica.

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