il processo “due torri”

Appalti truccati in Provincia Prescritta solo la corruzione

Andrà avanti il processo “Due Torri” sugli appalti truccati in Provincia. Ieri il tribunale presieduto dal giudice Antonio Cantillo ha accolto solo in parte l’istanza del collegio difensivo, che...

Andrà avanti il processo “Due Torri” sugli appalti truccati in Provincia. Ieri il tribunale presieduto dal giudice Antonio Cantillo ha accolto solo in parte l’istanza del collegio difensivo, che chiedeva dichiarare tutte le ipotesi di reato estinte per intervenuta prescrizione. Si è stabilito che il decorso del tempo ha cancellato solo l’imputazione di corruzione, mentre resta in piedi quella di associazione a delinquere. «È reato non a consumazione istantanea bensì permanente» ha evidenziato il pubblico ministero Francesco Rotondo, secondo cui vi era da parte dei funzionari provinciali imputati «una messa a disposizione» in favore del cartello di imprenditori che fino al 2008 sarebbe riuscito a spartirsi i lavori pubblici banditi da Palazzo Sant’Agostino. I capi di quella cordata (Rino e Giovanni Citarella) hanno già patteggiato la pena; restano imputati i costruttori Eduardo Sale, Giovanni Botta e Luigi Di Sarli (che avrebbero fatto parte del “cartello”) e i funzionari provinciali Franco Pio De Luca e Raffaele Orefice, che li avrebbero aiutati mostrandogli in anticipo le offerte di alcuni concorrenti. Per tutti le singole ipotesi corruttive sono adesso cancellate dalle prescrizione, ma resta l’accusa di essere stati promotori o partecipi di un sodalizio criminale volto a fare man bassa degli appalti imponendo il proprio prezzario. Su questo continuerà a vertere il processo il prossimo 9 maggio, quando si prevede di ascoltare un ultimo teste e dare poi il via alle conclusioni di pubblico ministero e difensori. (c.d.m.)
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