Appalti sospetti all’Acse Due indagati parlano

Scafati: Sicignano e De Vivo hanno risposto alle domande del pm Montemurro L’inchiesta si allarga. Oggi tocca al presidente D’Angolo e al vice Longobardi

SCAFATI. Sono stati sentiti ieri in procura i primi due indagati nell’affaire Acse, il dipendente Aniello Sicignano e e il direttore Salvatore De Vivo, entrambi accusati di turbativa d’asta e frode. I due destinatari dell’invito a comparire, difesi dagli avvocati Guglielmo Scarlato e Paride Annunziata, hanno entrambi risposto alle domande del sostituto procuratore distrettuale Vincenzo Montemurro, fornendo una linea difensiva che potrebbe fornire ulteriori elementi utili al prosieguo dell’indagine.

Oggi il calendario prosegue e si chiude con gli altri due indagati, il presidente della società partecipata Acse Eduardo D’Angolo, ex consigliere e l’ex presidente dell’Acse, oggi vicepresidente del cda, Aniello Longobardi, anch’essi sospettati di turbativa d’asta e frode con l’aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi. Al centro della delicata inchiesta c’è l’appalto affidato alla ditta Over Line, ritenuta vicina ai clan del casertano, con quattro avvisi di garanzia notificati alcuni giorni fa ai quattro coinvolti in questa prima fase.

Gli indagati risultano firmatari del procedimento di affido della gara d’appalto incriminata alla Over Line, con D’Angolo e Longobardi nel ruolo di componenti del cda che nel 2011 affidò il primo appalto per il trasporto dei rifiuti. A vincere fu la ditta di Antonio Fontana, il discusso imprenditore ritenuto vicino al clan dei Casalesi, interdetto dalla Prefettura la scorsa estate e al momento escluso da provvedimenti ufficiali. I due indagati sentiti ieri firmarono l’affidamento alla Over Line nonostante dubbi sui requisiti, sottoscrivendo la determina che ufficializzava l’incarico alla società casertana, destinataria dell’interdittiva antimafia della Prefettura di Caserta.

Proprio questo è stato il punto discusso nel corso delle deposizioni di ieri, immediatamente secretato dalla procura che procederà a immediati riscontri.

La procura antimafia di Salerno punta sulle disposizioni della partecipata nei confronti della ditta, ritenuta parte della articolata serie di riferimenti imprenditoriali della famiglia del boss Michele Zagaria. Il primo appalto favorevole alla Over Line è datato 2011, con la gara per ottocentomila euro mentre il secondo riguarda il 2012, con il trasporto e smaltimento dell’umido della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, per ottantaseimila euro di valore e un decreto d’emergenza firmato del sindaco Pasquale Aliberti, tramite procedura speciale. Quel servizio fu affidato direttamente alla Over Line con l’iter speciale.

Alfonso T. Guerritore

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