Appalti nel sociale con il trucco Sospetti pure su Garanzia giovani 

Al via gli interrogatori nell’inchiesta casertana che ha portato agli arresti di Cavaliere e Napolano Celano al sindaco: «Escludere il consorzio La Rada dalla gara per la gestione degli asili nido»

Inchiesta sugli appalti delle politiche sociali nel Casertano, oggi partono gli interrogatori dei 7 indagati arrestati. Davanti al gip di Santa Maria Capua Vetere, Alessandra Grammatica, e al pm della Procura sammaritana Vincenzo Quaranta, attendono di comparire anche Giuseppe Cavaliere e Biagio Napolano, rispettivamente direttore e consigliere del consorzio salernitano La Rada, al quale fu affidato il servizio “Babysitting e Ludobus” tramite la coop associata Attivarci. Cavaliere, ex presidente di Arci Salerno (e non attuale portavoce come riferito ieri), deve difendersi dalle accuse di concorso in peculato e falso ideologico. Napolano, presidente di Attivarci, risponde anche di voto di scambio e turbativa d'asta. Per Cavaliere e Napolano è severo il quadro indiziario delineato dal gip nell'ordinanza: «Hanno mostrato una notevole abilità nell’intrecciare rapporti (collusivi) con la politica e con la gestione tecnico-amministrativa nel terzo settore, dimostrando particolare spregiudicatezza nel porsi a disposizione della politica che li avvantaggia». Gli inquirenti ipotizzano che il Ludobus, una ludoteca itinerante, non sia mai stato svolto, e l’attivazione del Babysitting presenti «gravi irregolarità». Dalle carte spunta un’intercettazione in cui Roberto Pirro, responsabile servizi sociali del Comune di Santa Maria Capua Vetere, parla di Napolano e del Ludobus che «è un’attività che non si fa». Pirro è finito in cella con l’accusa di essere figura centrale nel sistema ideato dall’ex sindaco Biagio Di Muro - anch'egli in carcere - per piegare il welfare comunale a logiche di utilità economica ed elettorale. Tra le presunte ombre sul servizio di babysitting, anche i criteri per selezionare le operatrici: in una telefonata con l’addetta di una coop, Napolano avrebbe indicato in quello «politico» l’unico elemento valutativo. I magistrati sospettano che anche il programma Garanzia Giovani, attivato dalla Regione, sarebbe stato utilizzato, per conto di Di Muro, dalla dipendente comunale Carmela Fusco per «un approccio diretto di natura politico-elettorale» con i ragazzi in cerca di lavoro, col pretesto di fargli ritirare i documenti. Per La Rada qualche grana potrebbe arrivare anche al Comune di Salerno, dove già gestisce il servizio di assistenza domiciliare integrata agli anziani. Oggi è in calendario la seduta pubblica per aggiudicare la gestione triennale degli asili nido comunali e il capogruppo di Fi, Roberto Celano, chiede «in virtù della gravità dei rilievi mossi» di verificare «l’esistenza dei presupposti per l'esclusione dalla gara del consorzio» e tutti gli atti che hanno portato ad affidamenti diretti e indiretti gli anni scorsi. Mosse per evitare contenziosi «che potrebbero eventualmente avviare gli altri partecipanti».
Gianmaria Roberti
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