Appalti col “trucco”, Comune nei guai

Scafati, l’Anticorruzione contesta la delibera che prevede per i lavori pubblici ribassi superiori al trenta per cento

SCAFATI. Sconti eccessivi sugli appalti pubblici: l’anticorruzione avvia un procedimento per verificare le anomalie e il Comune, il 7 marzo scorso, revoca la delibera dei super sconti. Alla fine di febbraio l’agenzia Nazionale Anti-corruzione, accogliendo una nota del consigliere Michele Grimaldi, ha inviato una nota al politico e al Comune di Scafati con la quale annuncia l’avvio del procedimento istruttorio.

L’attenzione è appuntata sul Più Europa e sul Comune, oltre che di altri comuni che – prendendo ad esempio l’amministrazione Aliberti – hanno deciso di praticare un ulteriore sconto del 30% sullo stesso ribasso già stabilito dal codice degli appalti regionali. E così, l’amministrazione scafatese fa dietrofront. Ma il procedimento dell’ente diretto dal magistrato Cantone è ormai già avviato e riguarda le anomalie per eccessivi ribassi sugli appalti pubblici della Regione Campania. E dunque, il 25 febbraio scorso, in riferimento alla nota inviata dal consigliere comunale del Pd, Michele Grimaldi, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione fa sapere di essere al lavoro e che a breve saranno noti gli esiti dell’istruttoria. «La delibera di Giunta del 30 dicembre 2015 che avevamo segnalato all’ANAC, e che modificava il prezzario regionale per l'esecuzione dei lavori pubblici, è stata ritirata con un'altra delibera di Giunta, la numero 39 del 07/03/2016 - ha dichiarato Grimaldi - Il progetto Più Europa ha perso quasi completamente la sua identità ed la sua consistenza. Come se non bastasse la giunta comunale di Scafati con delibera numero 346 del 30 dicembre 2015 ha provveduto ad adottare un prezzario per l’esecuzione dei lavori pubblici nel nostro Comune, sia in relazione al programma Più Europa che a qualunque altra opera pubblica, con il quale, ritenuta una media di ribasso per le gare indette dal Comune nel 2014 e nel 2015 pari al 36,5%, si procede ad assumere come valore di riferimento per le future gare quello determinato dal prezzario regionale ridotto di un ulteriore 30%».

Ancora: «Nel nostro caso, in vigenza del prezzario regionale della regione Campania, la decisione del Comune di Scafati, potrebbe concorrere ad adulterare il costo dei progetti sul mercato, alterando i principi della concorrenza, della economicità e della pari opportunità tra imprese».

La nota dell’Anac, firmata dal dirigente Carlo Cresta, specifica che è in atto un procedimento istruttorio, che investe direttamente la Regione, volto all’accertamento di eventuali illegittimità, un procedimento volto a verificare se la decisione assunta da Scafati e da altri comuni della Regione Campania abbia favorito l’inserimento di ditte sospette negli appalti pubblici e in particolare in quelli Più Europa.

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