Appalti all’Acse, in quattro finiscono sotto inchiesta

Scafati, nel mirino dell’Antimafia è finito l’intero “cda”. E Grimaldi chiede le dimissioni del sindaco Aliberti

SCAFATI. Vicenda Acse-Overline: quattro avvisi di garanzia per l’appalto rifiuti alla ditta casertana. Scoppia la bufera sull’Acse dopo la notifica di avvisi di garanzia al presidente Eduardo D’Angolo, al vicepresidente Aniello Longobardi, al direttore Salvatore De Vivo e al responsabile del procedimento Antonio Sicignano.

Risultano iscritti nel registro degli indagati per turbativa d’asta e false dichiarazioni con l’aggravante di aver agevolato un’organizzazione mafiosa. Vertici e cda della società partecipata del Comune che si occupa della raccolta dei rifiuti saranno ascoltati dal sostituto procuratore della Dda Vincenzo Montemurro che cura le indagini nella giornata di venerdì. Insieme ai quattro avvisi di garanzia, infatti, gli uomini della Squadra Mobile di Salerno hanno notificato loro anche la richiesta di presentarsi per un interrogatorio. La vicenda è quella dell’aggiudicazione dell’appalto rifiuti alla ditta casertana Overline di Antonio Fontana - risultata vincitrice nel 2011 e 2012 di due gare bandite dalla Comunità Europea per il trasporto e lo smaltimento della frazione umida per conto dell’Acse - nei confronti della quale la Prefettura ha emesso un’interdittiva antimafia la scorsa estate.

Per la gara del 2011, con la Overline è stato stipulato il contratto di appalto di 9 mesi con importo di euro 800.000,00 dopo che l’Acse ha fatto richiesta alla Prefettura di Caserta dell’Informativa Antimafia. Nel 2012 è stato affidato alla ditta lo stesso servizio per 1 anno con importo di € 786.000,00. In piena esplosione dell’emergenza rifiuti, il Comune ha proceduto all’affidamento con procedura negoziata della bonifica del sito provvisorio di stoccaggio di via Casciello. Ma poi, appena la Prefettura di Salerno - il 25 Giugno 2012 - ha trasmesso l’interdittiva emessa dalla Prefettura di Caserta per la Overline, l’Acse ha interrotto tutti i rapporti con la ditta. Con l’acquisizione degli atti relativi alla gara d’appalto, avvenuta un mese fa presso gli uffici dell’Acse, ha avuto inizio l’indagine sfociata nella notifica dei quattro avvisi di garanzia. Gli interessati si dicono sereni e fiduciosi nell’operato della magistratura. Più esplicito il legale di Aniello Longobardi, Giovanni Annunziata: «Siamo sicuri che sulla vicenda si potrà fare chiarezza a più presto. Il mio assistito non ha preoccupazioni in merito alle vicende contestategli. Ha sempre operato nel pieno rispetto delle regole e la sua posizione è di piena tranquillità». L’amministrazione: «Ribadiamo la totale fiducia nei confronti dei tecnici e del cda Acse, nella consapevolezza che abbiano operato nella massima trasparenza e nel pieno rispetto delle procedure». Poi: «Pur comprendendo il momento delicato che i destinatari degli avvisi stanno attraversando, chiediamo loro di perseverare, alla luce delle difficoltà che la comunità sta vivendo a causa dell’emergenza rifiuti». Durissimo il leader di Primavera non bussa, Michele Grimaldi, che chiede le dimissioni del sindaco Aliberti.

Maria Rosaria Vitiello

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