Appalti Acse, oggi al via gli interrogatori

Scafati, i sospetti su una ditta casertana ritenuta vicina ai “casalesi” hanno compromesso il cda

SCAFATI. Saranno indicativi gli interrogatori previsti oggi e domani davanti al sostituto procuratore Antimafia Vincenzo Montemurro per gli indagati nell’affaire Acse-Overline, con le accuse di turbativa d’asta e falso.

Al centro dell’inchiesta c’è il contestato appalto affidato alla ditta in odore di camorra, con quattro avvisi di garanzia, notificati al presidente della società partecipata Acse Eduardo D’Angolo, ex consigliere Pdl, all’ex presidente dell’Acse, oggi vicepresidente del cda Aniello Longobardi, al direttore Salvatore De Vivo e al dipendente Antonio Sicignano, sospettati di turbativa d’asta e false dichiarazioni con l’aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi.

Tutti e quattro saranno ascoltati dal pm in qualità di firmatari del procedimento di affido della gara d’appalto incriminata alla Over Line, con D’Angolo e Longobardi nel ruolo di componenti del Cda che dispose nel 2011 il primo appalto per il trasporto dei rifiuti. A vincere fu la ditta di Antonio Fontana, l’imprenditore ritenuto vicino al clan dei Casalesi, interdetto dalla Prefettura la scorsa estate, al momento escluso da provvedimenti ufficiali. Gli altri due indagati, il direttore Acse Salvatore De Vivo e l’ingegnere Antonio Sicignano, firmarono l’affidamento alla Over Line nonostante dubbi sui requisiti, sottoscrivendo la determina che ufficializzava l’incarico alla società casertana, destinataria dell’interdittiva antimafia della Prefettura di Caserta.

La procura antimafia di Salerno punta sulle disposizioni della partecipata nei confronti della ditta, ritenuta parte della galassia di potere della famiglia del boss Michele Zagaria. Il primo appalto favorevole alla Overline risale al 2011, con una gara per ottocentomila euro ufficializzata da D’Angolo e Longobardi, mentre il secondo riguarda il 2012, per trasporto e smaltimento dell’umido della raccolta differenziata dei rifiuti urbani dal valore di ottantaseimila euro, con un decreto firmato del sindaco Pasquale Aliberti, mediante una procedura negoziata per l’emergenza, affidata direttamente alla Overline.

I quattro indagati, invitati a comparire davanti al pubblico ministero della procura distrettuale oggi e domani, potrebbero decidere di rispondere alle domande del magistrato seguendo al linea della trasparenza, convinti della propria estraneità. Le accuse contestate di turbativa d’asta e falso potrebbero essere legate solo ad una prima fase investigativa. La procura ha scoperto le prime carte tenendo fuori , per il momento, i due piani della responsabilità politica e della forza intimidatrice dei clan.

(a. t. g.)

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