«Aperti a tutti, non siamo club elitari» 

I soci promuovono iniziative nel campo del sociale, dai pasti ai poveri della città alle campagne di informazione sanitaria 

Il loro motto è “we serve”, essere al servizio delle persone a livello globale e locale. Sono sei i club Lions che operano nella città di Salerno, impegnati in attività internazionali, come da linee guida dettate dal network di servizi internazionale, e in progetti locali per la valorizzazione territoriale e l’aiuto alle fasce deboli della popolazione. «Nel nostro club ci sono persone di tutte le età e professioni, abbiamo un programma che viene stilato ogni anno. Per noi è fondamentale essere al servizio del nostro territorio» - spiega Katia Baldi, presidente dei Lions Salerno Duomo. «Proveremo a lavorare insieme, in stretta collaborazione con tutti i club, per avere migliori risultati nella città di Salerno», dice Marianna Amendola, presidente dei Lions Salerno Arechi. «Facendo parte di un’associazione internazionale, la nostra attenzione è rivolta a sfide internazionali, che ci suggerisce la sede centrale. Quest’anno ricorre il centenario della fondazione dei Lions e abbiamo cinque missioni: la lotta alla fame, la vista, la tutela dell’ambiente, la lotta al diabete e l’aiuto all’oncologia pediatrica. Sono direttrici che daranno il via a una serie di iniziative anche a livello locale», spiega Emma Ferrante Milanese dei Lions Principessa Sichelgaita, presieduto da Angela Coviello Iuorio.
Tra le iniziative in programma per i prossimi mesi, c’è l’apertura di un centro di ascolto per immigrati minori non accompagnati, come spiega Giuseppe Spagnuolo, coordinatore distrettuale in tema di migranti, past president dei Lions Salerno Host, attualmente capeggiati da Alessandro Musumeci: «Grazie a un protocollo d’intesa con l’assessorato alle politiche sociali del Comune di Salerno e la Prefettura, apriremo a breve un centro di ascolto per immigrati minorenni non accompagnati. Ci saranno nostri soci psicologi e psichiatri che incontreranno settimanalmente questi ragazzi. Gli incontri si terranno presso la sede dell’associazione “L’abbraccio” a partire dal 15 settembre. L’obiettivo è aiutare queste persone a integrarsi nelle nostre realtà: spesso la diffidenza fa chiudere in se stessi i ragazzi. Noi speriamo di farli aprire e aiutarli a ricostruire la loro identità, integrandosi». Diversi i progetti che riguardano il sociale: «Da tempo offriamo il nostro aiuto ai senza fissa dimora e ai nuovi poveri con “Stelle in strada”: con la collaborazione di don Guido, stazioniamo con un camper in piazza Ferrovia per offrire un pasto caldo ai poveri. Per adesso riusciamo a fare solo 50 pasti caldi l’ultimo giovedì di ogni mese. Speriamo, man mano, di poter fornire anche indumenti, scarpe e medicinali», racconta Spagnuolo. «Negli anni abbiamo raccolto fondi per donare gratuitamente 15 cani guida a persone cieche. I cani vengono addestrati in una scuola di Limbiate e per addestrarne uno ci vogliono 25mila euro. Poi contribuiamo alla raccolta di occhiali usati da donare in Cina e in India» - dice Ferrante Milanese.
Spicca l’interesse alla salute della popolazione: «Da tempo cerchiamo di dare risposte al fenomeno dell’autismo, purtroppo sempre crescente e con cause non ancora note. Nell’ambito della sanità, grazie all’impegno della professoressa Roberta D’Amato, organizziamo spettacoli di beneficenza per raccogliere fondi per l’ematologia oncologica pediatrica dell’ospedale di Salerno. Cerchiamo di essere una piccola goccia d’acqua in un oceano», spiega Baldi. «Nel club ci sono tantissimi medici e promuoviamo periodicamente attività di informazione, prevenzione e screening», dice Pietro De Felice, presidente dei Lions Club Salerno 2000. «Lavoriamo da tempo al progetto Martina, che consiste nell’informare i giovani nelle scuole sulle modalità di lotta ai tumori e sulla possibilità di evitarne alcuni con diagnosi tempestive», racconta Amendola.
Non mancano i progetti sulla tutela ambientale: «Stiamo ideando iniziative interessanti in tema di ecoambiente, per la mitigazione dei rischi sismico e idrogeologico oltre che di bonifica dei territori. Non manca l’idea di un progetto legato alle tecnologie e alla banda larga», spiega De Felice. Diverse le iniziative culturali organizzate dai club nel corso degli anni. «Il Premio Sichelgaita è uno dei nostri fiori all’occhiello – spiega Ferrante Milanese – e ci fa riconoscere in città: è un riconoscimento che annualmente assegniamo alle donne della provincia di Salerno che si sono distinte in ambito nazionale». «Abbiamo in cantiere una serie di presentazioni di libri grazie anche alla preziosa collaborazione di Luigi Mazzella, già vicepresidente della Corte Costituzionale», dice De Felice. «Portiamo avanti progetti che servono a rinsaldare i rapporti dei giovani con la storia per salvaguardare le nostre radici e poi abbiamo un premio per studenti universitari che si esprimono in elaborati su temi internazionali. Vogliamo in qualche modo contrastare la fuga dei cervelli», spiega Baldi.
Ma qual è il coinvolgimento delle persone nelle attività dei Lions? «Purtroppo non siamo ancora tanto conosciuti, ci considerano ancora dei club esclusivi. È opportuno chiarire che siamo aperti a chiunque voglia collaborare con noi: non siamo dei circoli elitari», conclude Amendola. (9- Continua)
Barbara Ruggiero
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(Le puntate precedenti sono state dedicate alle associazioni del soccorso, ai cori, ai ciclisti, agli escursionisti, agli animalisti, ai militari in pensione, agli universitari e al Rotary e sono state pubblicate, rispettivamente, il 9, 16, 23 e 30 luglio, il 6, 20 e 27 agosto, il 3 settembre)