Anziano si rompe un femore: niente posto

Odissea di un 92enne ebolitano parcheggiato per ore al pronto soccorso in attesa di una sistemazione

EBOLI. Una brutta caduta, poco prima delle 18.30 di ieri, e il femore di un 92enne ebolitano si rompe. Portato all’ospedale la dura realtà: per lui non c’è posto. Ma il calvario dell’anziano non è certo finito: infatti non solo nel nosocomio cittadino non vi era una stanza per ospitarlo ma neanche in tutti gli altri ospedali della provincia. Un caso assurdo, di cui non hanno certo colpa i medici ebolitani, che si sono prodigati per aiutare in tutti i modi il 92enne. Insieme agli operatori del 118 che si sono messi al lavoro per risolvere il problema. Trascorrono delle ore mentre il paziente resta nel pronto soccorso in attesa di una chiamata che annunci una soluzione al suo caso. Alle 20 di ieri sera il 92 enne ebolitano S.S. era ancora lì dolorante, assistito dell’equipe medica, ma senza una sistemazione per la notte.

Alle 21 si richiama il 118 per avere l’autorizzazione a sistemare il degente su una barella in una stanza di un qualsiasi reparto dell’ospedale ebolitano.

Un calvario vero e proprio, un disagio che purtroppo si sta ripetendo troppe volte, dopo le chiusure, i tagli e gli accorpamenti dei reparti del Maria Santissima Addolorata. Non si può mettere a rischio l’incolumità di una persona perché non vi è un posto libero in un reparto in tutti i nosocomi provinciali.

Il caso di ieri sera deve far riflettere, anche perché il paziente è in età avanzata e nonostante il sostegno di tutti gli operatori sanitari, doveva avere una sistemazione immediata per cercare di poter fornire tutti i supporti disponibili per un immediato intervento anche psicologico necessario per una persona non autosufficiente. Una situazione che ha indignato anche i familiari dell’anziano che erano presenti al pronto soccorso.

La sanità quindi ancora una volta nell’occhio del ciclone. Le recenti polemiche sull’ennesimo presunto taglio di altri posti letto ad Eboli, che diventerebbero poco più di 100, aveva suscito l’ira di Roberto Palladio del Pd, del sindacalista Fisi sanità Nazionale, Rolando Scotillo, di Gerardo Rosania ed altri esponenti politici, che appunto avvertivano: «se è vero che Eboli perderà altri posti letto nella revisione che si sta facendo del piano in discussione in Regione, la situazione è drammatica e si rischia di chiudere l’intero presidio sanitario, uno dei più importanti della Piana del Sele per professionalità e servizi offerti all’utenza».

Col risultato, come sottolineato da Rosania, di farlo diventare unico solo in un senso, l’ospedale di Battipaglia, altro che ospedale unico della Piana del Sele».

Antonio Elia

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