Antonio Fiore «Sento sulle spalle la responsabilità»

SALERNO. Non ha ancora trent’anni, ma promette di fare scintille a queste elezioni comunali, complice anche l’aiuto paterno. Stiamo parlando di Antonio Fiore, classe 1987, imprenditore e, soprattutto,...

SALERNO. Non ha ancora trent’anni, ma promette di fare scintille a queste elezioni comunali, complice anche l’aiuto paterno. Stiamo parlando di Antonio Fiore, classe 1987, imprenditore e, soprattutto, figlio del consigliere regionale, nonchè presidente dell’Asi, Nello. Antonio è candidato nella lista “Progressisti per Salerno” è viaggia in abbinata con il consigliere uscente Rosa Scannapieco.

Emozionato per questa prima candidatura?

«Certo che sono emozionato. Fino ad ora sono sempre stato dietro le quinte. È una cosa diversa vivere la campagna elettorale in prima persona, si vivono nuove sensazioni».

L’eredità del cognome paterno è pesante da portare?

«Da una parte è una cosa che mi agevola perché, indubbiamente, posso contare sull’elettorato di mio padre. Dall’altro lato, è una cosa pesante perché sento sulle spalle la responsabilità di dover riconfermare l’affermazione che ha avuto mio padre. È dura perché non voglio deludere nessuno».

Tu però hai sempre vissuto immerso nella politica.

«Da quando avevo 17 anni ho sempre seguito mio padre nelle varie campagne elettorali. Con lui condivido gli stessi valori e l’amore per il contatto con la gente. Tuttavia non ho fatto mai militanza attiva, pur essendo tesserato del Partito Democratico».

Perchè hai deciso di candidarti?

«Per la voglia di mettermi in gioco in prima persona e anche perché penso che sia un’esperienza che mi possa aiutare a crescere».

Che tipo di campagna elettorale stai facendo?

«Molto porta a porta, come ha sempre fatto anche mio padre. Mi piace avere un contatto diretto, i social mettono troppa distanza nel rapporto con il cittadino.

Una delle tue prime proposte nel caso venissi eletto consigliere comunale?

«Penso che lavorerei soprattutto per migliorare le politiche sportive nonchè quelle turistiche. Ad esempio, sarebbe interessante vedere come si organizzano le altre città, soprattutto del resto d’Europa, prendere spunto delle buone pratiche e riproporle nella nostra città, così da offrire ai turisti il meglio di quello che possono trovare nel resto d’Europa».

Insomma, le idee sono ben chiare, complice anche il fatto che in tutti questi anni ha potuto avere un insegnante esperto. Adesso l’ultima parola spetta alle urne. (an.ca.)

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