Le reazioni

Annunziata: «Se ci affossano a rischio pure Melfi e Cassino»

All’appello di Confindustria ieri hanno riposto davvero in tanti. In primis il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Annunziata. «La vera questione è la perdita di finanziamenti europei, altro...

All’appello di Confindustria ieri hanno riposto davvero in tanti. In primis il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Annunziata. «La vera questione è la perdita di finanziamenti europei, altro che revisione della spesa. È la burocrazia che fa impiegare sei mesi di tempo solo per depositare un parere per il dragaggio dei fondali. È su queste cose che la riforma dovrebbe incidere» ha detto Annunziata , che ha insistito sulla necessità di aree retroportuali nell’Agro nocerino, nella Valle dell’Irno e nella Piana del Sele, per salvare il porto di Salerno. Sulla mancanza di collegamenti ferroviari, Annunziata ha ribadito che la soluzione è “Porta Ovest”, che metterà in collegamento diretto il porto con le autostrade. «Perché si vuole accorpare i porti e non gli aeroporti?», ha chiesto poi Annunziata, che è convinto della funzione strategica per l’intera Campania che potrebbe svolgere lo scalo di Pontecagnano per i cargo. Il presidente ha rivendicato il primato anche delle autostrade del mare, con le quali praticamente si raddoppia il numero di container movimentati, ma soprattutto quello dell’export di autovetture. «Siamo il primo porto italiano e se dall’accorpamento si perderà efficienza dovranno porsi il problema anche Basilicata e Lazio, perché Fiat potrebbe delocalizzare all’estero la produzione di Melfi e Cassino».

Il porto, come è noto, con i suoi tremila addetti, senza calcolare l’indotto, è la principale azienda della provincia di salerno. Per Fulvio Bonavitacola, deputato Pd «il virus delle mode sta attraversando l’Italia e talvolta paga pedaggio all’immagine. Da Salerno – ha detto – deve partire la sfida alle autorità italiane ed europee a fare cose concrete, a mettere a rete le varie modalità di trasporto. Servono decisioni plurimodali, serve un luogo dove ci sia il coordinamento delle scelte tra mare, ferro e gomma».

L’utilità di un coordinamento tra strutture esistenti, piuttosto che una riforma di facciata, è stata sostenuta anche dall’assessore provinciale Adriano Bellacosa. Per Andrea Cioffi, senatore del M5S, «l’Italia ha già perso perché non è stata in grado di programmare e il porto di Totterdam è già sbarcato a Milano». Per l’esponente grillino alle Autorità portuali «serve una reale autonomia finanziaria, ma il pubblico deve essere efficiente». Per Cioffi, comunque, il problema vera da affrontre sono i nodi intermodali. Il deputato del Pd Tino Iannuzzi ha garantito il suo impegno «per una battaglia parlamentare che dovrà essere giocata con tenacia e determinazione a Roma, puntando ad evitare che il governo presenti un decreto legge. I proclami a Salerno – ha concluso – non sono sufficienti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA