«Anna Maria poteva essere salvata»

Parla il marito della poliziotta deceduta a Napoli. Notificati gli avvisi di garanzia ai medici per poter effettuare l’autopsia

Ritardi nell’assistenza post- operatoria o errori durante l’intervento: si muove su questi due filoni l’inchiesta aperta sul decesso di Anna Maria Donadio, la poliziotta di 54 anni morta mercoledì al Policlinico Federico II di Napoli in seguito a un intervento alla tiroide. Ieri sono stati notificati gli avvisi di garanzia all’equipe medica e al personale coinvolto nella fase dell’assistenza, per consentire agli indagati la nomina dei consulenti di parte che assisteranno all’autopsia di stamattina. La famiglia ha nominato il dottore Luigi Mastrangelo.

A ricostruire gli ultimi momenti di vita della donna è il marito Marco Gallo, titolare della Asi Global Consultants, che era accanto a lei dopo l’intervento. Gallo ancora sconvolto per l’accaduto denuncia: «Mia moglie poteva essere salvata, non è stata assistita dopo l’intervento». «L’hanno portata nella stanza dopo l’operazione di asportazione della tiroide - racconta l’imprenditore - e subito mi ha detto che non si sentiva bene, aveva un senso di vomito. Mi sono accorto che stava andando in apnea, non respirava e ho chiamato più volte il personale chiedendo un sondino per aspirare i muchi. Dopo che mi sono arrabbiato è arrivato finalmente un dottore, che ha poi deciso successivamente di chiamare i rianimatori».

Gallo ricorda con precisione quei momenti drammatici: «Sono trascorsi 20 minuti, si è perso troppo tempo, mia moglie poteva essere salvata. Quei liquidi non espulsi che erano presenti a livello di trachea l’hanno praticamente soffocata» spiega. Marco Gallo, un imprenditore molto noto a Salerno, esperto di sicurezza e di investigazioni private, sta passando queste ore terribili in compagnia dei cinque figli, dei parenti e dei tanti amici che volevano bene ad Anna Maria Donadio. Era una donna generosa, brava e stimata sul lavoro, molto dedita alla famiglia e attiva nel mondo della chiesa. Da diverso tempo era in servizio all'ufficio prevenzione generale della Questura di Salerno sotto la guida della responsabile Rossana Trimarco. La sua scomparsa ha suscitato grande commozione tra i colleghi: tutti la ricordano come una persona riservata e scrupolosa. Era inoltre una donna molto religiosa che frequentava la parrocchia di San Domenico. Partecipava a gruppi di preghiera e frequenti erano i suoi pellegrinaggi a Medjugorje.

«Aspettiamo fiduciosi l’esito dell’autopsia -prosegue Gallo - bisogna capire se le problematiche che sono insorte esistevano già al momento di entrare in sala operatoria, per ora non si può capire. Stiamo parlando di cose di una gravità inaudita rispetto alle quali occorre accertare la verità ».

Bisogna capire inoltre le conseguenze della terapia antibiotica somministrata alla donna dopo l’intervento. «Non sappiano se questa sia stata la causa o una delle cause della morte, ma andremo fino in fondo per accertare le cause di questa morte inspiegabile» conclude Marco Gallo, che è assistito dall’avvocato Giuliana Scarpetta.

I funerali della poliziotta si terranno martedì alle 11 nel Duomo di Salerno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA