IL FEMMINICIDIO

Anna Borsa, il killer era lucido dopo il delitto

Erra ha gettato il cellulare per non farsi localizzare: si rafforza la premeditazione. Lunedì il Riesame

PONTECAGNANO FAIANO - La fuga consapevole d’un uomo dalla mente lucida, non un precipitoso e disperato tentativo d’allontanarsi dalla scena del crimine. Alle 9 del mattino del primo marzo scorso, dopo aver freddato con un colpo di pistola la sua ex, la 30enne Anna Borsa , che era al lavoro nel salone di bellezza “Sica”, in via Tevere di Pontecagnano Faiano, il killer Alfredo Erra , 42 anni, non ha perso il lume della ragione. Lo dimostrano i filmati delle telecamere di videosorveglianza di via Ostaglio, nei paraggi dell’ufficio postale di Fuorni di Salerno, che hanno ripreso il fuggitivo intento a liberarsi del secondo dei suoi smartphone. È la prova del nove delle testimonianze dei residenti, che hanno visto il cellulare e lo hanno consegnato agli investigatori. Non lo ha perduto: Erra - che è scappato con un proiettile conficcato sottopelle - s’è consapevolmente liberato dell’apparecchio per evitare d’essere rintracciato nel corso della vasta caccia all’uomo che s’è protratta per quattro ore, finché la corsa del “ mastino ”, come si faceva chiamare, non s’è interrotta in autostrada, ad altezza della stazione di servizio “Salerno Ovest”, a poche centinaia di metri dallo svincolo di San Mango Piemonte, dov’è stato sorpreso dagli agenti della Polstrada.

Aveva due telefoni, Erra. Il primo lo ha lasciato all’interno della Panda aziendale - che ormai utilizzava acomune un mezzo personale, ché il suo veicolo, senz’assicurazione, era sotto sequestro da due anni riportata nel piazzale della concessionaria dei camion alle dipendenze della quale lavorava. Il secondo smartphone, invece, lo ha consciamente lasciato poco più avanti, a due passi dall’ufficio postale. Per ostacolare i suoi inseguitori, che setacciavano palmo a palmo il comprensorio: a supporto dei carabinieri della locale stazione, coordinati dalla Compagnia di Battipaglia agli ordini del maggiore Vitantonio Sisto , c’erano gli uomini del Nucleo investigativo di Salerno, gli elicotteristi dell’Arma, perfino i Gis dal capoluogo, con l’Antiterrorismo e l’Unità cinofila.

Una fuga disperata, nel corso della quale, però, Erra non ha perduto la lucidità. Elementi preziosi per la pm Marina Guglielmotti e l’aggiunto Francesco Soviero , al lavoro per blindare l’ipotesi di reato d’omicidio premeditato, corroborata pure dalla ricostruzione dei familiari di Anna, assistiti dalle legali Stefania De Martino e Rosanna Carpentieri , certi del fatto che «Erra non era pazzo e aveva pianificato tutto». Intanto, su istanza dell’avvocato di Erra, Pierluigi Spadafora , il riesame è stato fissato per lunedì 21 marzo. E migliora il quadro clinico d’ Alessandro Caccavale , 38 anni, nuovo partner di Anna che, quel martedì mattina, pure fu colpito, al braccio e al torace, da due calibro 7,65 di Walther Ppk: la settimana scorsa, nel reparto di Chirurgia d’Urgenza, diretto dal primario Mariano Armellino , è stato rimosso l’ultimo proiettile e in giornata, se gli esiti delle radiografie saranno buoni, lascerà il “Ruggi”.

(ca.la.)