Angri, terreno confiscato trasformato in discarica

Bisogna bonificare l’area in passato proprietà di un boss della camorra Nel frattempo gli incivili hanno trasformato la zona in un vero letamaio

ANGRI. Bene confiscato alla camorra utilizzato come deposito e discarica. Questo è il triste scenario descritto da molti cittadini angresi, che invece di posare gli occhi su una zona destinata al sociale, possono osservare soltanto degrado urbano.

Si tratta di un vasto terreno, acquisito nel patrimonio indisponibile dell’ente comune, di circa 4192 metri quadri, sito in via Satriano ad Angri, sul quale sono stati edificati in passato, in assenza di concessione edilizia, due fabbricati: uno di circa 88 ed un altro di circa 120 metri quadri. Gli abitanti di quella popolosa zona non trovano più parole per descrivere cosa c’è, anzi cosa non c’è, in quell’area. Le parole infatti sono superflue, perché è sufficiente affacciarsi in detto terreno per capire di cosa stiamo parlando: un rifugio di rifiuti di ogni tipo di civili abitazioni, deposito di materiale di risulta di costruzioni, ovvero di attività di edilizia. Non è la prima volta che questo problema sale agli onori della cronaca.

Infatti i residenti hanno più volte acceso i riflettori su questo teatro dell’assurdo, che rispecchia l’inciviltà delle persone. Si tratta di immobili sequestrati, nel corso degli anni, a noti esponenti di organizzazioni criminali spiccatamente doriane. La citata area e i relativi immobili, sarebbero dovuti essere utilizzati, almeno in prima battuta, per la realizzazione di un centro operativo comunale per le emergenze territoriali.

La riqualificazione di detta area è apparsa, però, assai problematica, tant’è vero che nel novembre del 2011, tra i punti di un consiglio comunale, fu inserita l’approvazione della modifica di destinazione d’uso degli immobili di via Satriano, rientranti appunto nella tipologia di beni confiscati alla camorra. Ad oggi tuttavia nessuna iniziativa è stata realizzata, ma non è questo il nodo spinoso: infatti se è vero, come è vero, che può essere comprensibile il ritardo nella realizzazione di iniziative destinate al sociale, non è altrettanto accettabile lo stato indiscriminato di abbandono, sporcizia, e degrado diffuso in quell’area all’ennesima potenza. Questo problema è stato più volte fatto oggetto di attenzione all’amministrazione comunale.

Dopo le ultime lamentele dei residenti il vicesindaco, nonché assessore all’ambiente e al territorio, Gianfranco D’Antonio ha dichiarato: «L’amministrazione è sempre occupata di far pulire quella zona, inoltre facciamo anche togliere continuamente i rifiuti depositati incivilmente ed arbitrariamente in quel terreno. La parte interna del bene confiscato va certamente bonificata, ma non possiamo prima di definirne l’uso, altrimenti butteremo soldi al vento».

Maria Paola Iovino

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