URBANISTICA

Angri, passa la trasformazione delle ex Mcm 

Palazzi, gallerie commerciali, parcheggi dove prima sorgeva lo stabilimento

Il Puc adottato in consiglio nell’ottobre del 2016 ha ricevuto tutti i benestare necessari per tornare ad essere discusso in assise. Nonostante le polemiche che vedono le opposizioni contestare alcune delle scelte operate dall’amministrazione Ferraioli, il disegno della futura città doriana sembra ormai essersi delineato.
Tra i progetti che maggiormente fanno discutere, c’è la riqualificazione dell’area ex Mcm, ferma al palo perché finita al centro di indagini partite nel dicembre del 2016. Da allora sono iniziate le visite delle Fiamme Gialle al comune di Angri per far luce su alcune denunce. L’ultimo blitz, a giugno del 2017, ha visto l’acquisizione di un faldone contenente tre plichi di documenti relativi al progetto di recupero dell’area presentato dalla ditta “A.R. Industrie Alimentari s.p.a.”, della famiglia Russo, proprietaria dello stabilimento. Il gruppo ha avanzato la sua proposta di intervento sull’area nel 2015. Il progetto, approvato sotto la precedente amministrazione con una delibera di consiglio del 9 aprile di quell’anno, è stato poi ripreso dalla squadra di Ferraioli ed è inserito nel tanto discusso Puc tra i “Comparti di Rigenerazione Urbana in Atto”. Che fine farà secondo l’ex stabilimento? Il piano prevede la demolizione del grande capannone industriale centrale mentre altri manufatti considerati di pregio storico-architettonico resteranno di proprietà della famiglia Russo e quindi saranno esclusi dall’intervento. La ciminiera di forma ottagonale verrà conservata, perché ritenuta una testimonianza storica. Per il resto, i 64mila mq vedranno sorgere una piazza urbana, spazi verdi, e aree parcheggio. Sono previste anche una galleria commerciale, uffici pubblici e locali destinati ad edilizia pubblica e privata. In particolare, in quell’area dovrebbero sorgere 147 nuovi alloggi attualmente inseriti nel piano urbanistico dell’ente, a fronte di 834 appartamenti totali da poter realizzare dal 2011 al 2021, come indicato dalla Provincia.
Quello nell’area delle ex Cotoniere sarà un complesso residenziale con palazzi di massimo tre piani. Come stabilito da una convenzione, il costruttore o il consorzio che lo realizzerà, dovrà cedere al comune una quota pari al 6% (8 appartamenti). Il progetto di riqualificazione verrà attuato mediante Piano Urbanistico Attuativo (PUA) di iniziativa privata, uno strumento urbanistico di dettaglio a disposizione dei proprietari degli immobili e dei terreni ricadenti nei comparti di attuazione di piani comunali. Quello previsto, qualora realizzato, sarà l’intervento edilizio più significativo realizzato dopo il terremoto.
Valentina Comiato
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