IL CASO

Angri, abusò di una 14enne dopo l’invito su “Fb”: la verità al processo

Delle pesanti accuse risponde un 23enne

ANGRI - Una telefonata d’aiuto fatta alla madre dalla ragazzina minorenne, subito dopo aver subito abusi sessuali, con la donna a recuperarla in strada, sotto choc, con una pattuglia dei carabinieri incrociata e poi la denuncia, l’avvio del procedimento penale: è il sunto dell’udienza celebrata davanti al Tribunale di Nocera Inferiore contro un 24enne angrese accusato di aver adescato via social una giovanissima per poi abusarne presso casa sua, con il trucco di una festa annunciata. La madre della vittima, sentita come teste, ha raccontato cosa accadde quella notte, quando la ragazzina andò di sua iniziativa presso l’abitazione di quello che sarebbe diventato il suo carnefice, davanti ai giudici, riferendo i dettagli passo per passo, ricostruendo la genesi dell’intero processo, nato in quelle ore per quanto riguarda i fatti contestati.

L’annuncio esca, via social, con il contatto portato avanti dall’imputato, ha messo in moto la macchina dell’inganno: così la ragazzina è divenuta preda di un ragazzo divenuto il suo violentatore. La ragazza si era presentata all’ospedale di Castellammare di Stabia il giorno dopo i fatti, lamentando dolori all’addome, con i medici ad evidenziare i segni di una violenza sessuale. Delle accuse risponde il 23enne angrese finito a giudizio, con la fase preliminare delle indagini svolte dai carabinieri di Angri col coordinamento della Procura nocerina guidata da Antonio Centore . La vicenda era nata via Facebook, con la festa-trappola organizzata per adescare la vittima. In particolare, successivamente all’episodio la madre della giovanissima, ascoltata in aula quale teste decisivo, aveva presentato denuncia ai carabinieri dopo aver avuto notizia dell’avvenuta violenza.

I medici si erano accorti dell’episodio partendo dalla visita, dopo che la madre aveva parlato con la giovanissima, con i militari incrociati in strada e notiziati. Per le accuse l’imputato avrebbe abusato della condizione di inferiorità della ragazzina, avvicinata e circuita l’8 luglio 2018. L’indagine è stata coordinata dalla pm Gaetana Amoruso, con il processo che proseguirà il prossimo 28 settembre.

Alfonso T. Guerritore