Papa Francesco durante la recita dell'Angelus

LA CELEBRAZIONE

Angelus del Papa, il monito ai fedeli: "I santi non sono modellini"

Il messaggio è stato lanciato davanti a 25mila persone presenti in piazza San Pietro

CITTA DEL VATICANO - I santi "non sono modellini perfetti", ma persone che hanno vissuto le beatitudini", ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus, spiegando che le beatitudini "non richiedono gesti eclatanti, non sono per superuomini, ma per chi vive le prove e le fatiche di ogni giorno. Cosi' sono i santi: respirano come tutti l'aria inquinata dal male che c'e' nel mondo, ma nel cammino non perdono mai di vista il tracciato di Gesu', quello indicato nelle beatitudini, che sono come la mappa della vita cristiana. Oggi e' la festa di quelli che hanno raggiunto la meta indicata da questa mappa: non solo i santi del calendario, ma tanti fratelli e sorelle 'della porta accanto', che magari abbiamo incontrato e conosciuto. E' una festa di famiglia, di tante persone semplici e nascoste che in realta' aiutano Dio a mandare avanti il mondo. E ce ne sono anche oggi!"

Toccano quota 25mila, secondo le stime della Gendarmeria vaticana, le persone presenti in piazza San Pietro per la recita dell'Angelus guidata dal Papa nella festa di Ognissanti, e per la Corsa dei Santi.

Poi il Papa ha continuato: "La solennita' di Tutti i Santi e' la 'nostra' festa: non perche' noi siamo bravi, ma perche' la santita' di Dio ha toccato la nostra vita. I santi non sono modellini perfetti, ma persone attraversate da Dio. Possiamo paragonarli alle vetrate delle chiese, che fanno entrare la luce in diverse tonalita' di colore. I santi sono nostri fratelli e sorelle che hanno accolto la luce di Dio nel loro cuore e l'hanno trasmessa al mondo, ciascuno secondo la propria 'tonalita'. Ma tutti - ha sottolineato - sono stati trasparenti, hanno lottato per togliere le macchie e le oscurita' del peccato, cosi' da far passare la luce gentile di Dio. Questo e' lo scopo della vita, lasciar passare la luce di Dio, e' anche lo scopo della nostra vita". "La felicita' - ha proseguito il Pontefice - non sta nell'avere qualcosa o nel diventare qualcuno, no, la felicita' vera e' stare col Signore e vivere per amore. Credete questo? Piu' o meno, no? - ha interloquito con la folla in piazza - la felicita' vera non sta nell'avere qualcosa o diventare qualcuno (ha ripetuto), ma credete questo? Va un po' meglio, va, dobbiamo andare avanti per credere questo. Allora, - ha proseguito - gli ingredienti per la vita felice si chiamano beatitudini". "Vorrei infine citare un'altra beatitudine, - ha detto dopo averle elencate e spiegate - che non si trova nel Vangelo, ma alla fine della Bibbia e parla del termine della vita: 'Beati i morti che muoiono nel Signore'. Domani saremo chiamati ad accompagnare con la preghiera i nostri defunti, perche' godano per sempre del Signore. Ricordiamo con gratitudine i nostri cari e preghiamo per loro"."Un saluto speciale - ha detto il Papa dopo l'Angelus - rivolgo ai partecipanti alla Corsa dei Santi, promossa dalla Fondazione "Don Bosco nel mondo" per offrire una dimensione di festa popolare alla celebrazione religiosa di Tutti i Santi. Grazie per la vostra belle iniziativa e per la vostra presenza!".

ATTENTATO TERRORISTA A NEW YORK -  "Sono addolorato per gli attacchi terroristisci di questi ultimi giorni in Somalia, Afghanistan e ieri a New York. Nel deplorare tali atti di violenza prego per i defunti, i feriti e i loro familiari. Chiediamo al signore che converta i cuori dei terroristi, che liberi il mondo dall'odio e dalla follia omicida che abusa del nome di dio per disseminare morti", ha detto il Pontefice al termine dell'Angelis