Angelo Vassallo, la verità in un libroIl fratello Dario: Sopravvivo al dolore

A un anno dall'omicidio del primo cittadino di Pollica-Acciaroli esce nelle librerie "Il sindaco pescatore", scritto dal fratello di Angelo. Dario Vassallo: "Sono come imprigionato dentro la gabbia dei ricordi, provo a ribellarmi ma inutilmente: è una sensazione che non riesco a definire. Pensare ad Angelo mi aiuta a sopravvivere al dolore"

POLLICA. «Chissà cosa mi ha spinto a tornare su questa strada troppo stretta e in salita. La fame di verità totale o piuttosto una rabbia feroce, insopprimibile, il rifiuto della realtà. Per questo adesso prendo a calci il muretto vicino al quale hanno ammazzato mio fratello».

«Sono come imprigionato dentro la gabbia dei ricordi, provo a ribellarmi ma inutilmente: è una sensazione che non riesco a definire. Pensare ad Angelo mi aiuta a sopravvivere al dolore».

Così Dario Vassallo, nel libro scritto con Nello Governato e Ivan Zazzaroni, con prefazione di Riccardo Iacona, cerca di spiegare il perché venti giorni dopo l’omicidio del fratello è tornato sul luogo dell’omicidio e ha dato il via alla sua personale battaglia: quella di portare in giro per l’Italia il "modello Vassallo", attraverso la fondazione dedicata al "sindaco-pescatore".

Il volume (144 pagine, 17 euro, edito da Mondadori) sarà presentato il 5 a Pollica, proprio nel primo anniversario di quello che resta un misterioso delitto. Pagine nelle quali, attraverso i ricordi Dario, e di chi ha vissuto a stretto contatto con il sindaco, si spiega quel modello di sviluppo basato sull’idea che in un territorio possa nascere sviluppo e occupazione anche senza cemento e speculazione edilizia, ma piuttosto con basi di ecosostenibilitá e legalitá. Fra un pianto e un ricordo, il dolore per la perdita lascia spazio all’orgoglio per ciò che quest’uomo è riuscito a fare in nome del bene comune. E alla certezza che di lui qualcosa resterá.

A un anno esatto dal quel misterioso assassinio, però, gli interrogativi restano sempre gli stessi: chi ha ucciso Angelo Vassallo?E perché? Domande al momento irrisolte, sulle quali sta cercando di far luce la Dda di Salerno, diretta dal procuratore capo Franco Roberti. Un lavoro meticoloso, quello realizzato senza tregua, in questi mesi, dagli inquirenti e che presto potrebbe portare a importanti sviluppi.

Nel frattempo da Roma arrivano indiscrezioni sui primi esiti degli esami tecnico-balistici realizzati dai Ris sulle pistole appartenute a Sonia Pisani, la figlia del generale Domenico Pisani di Pollica, in carcere perché accusata di un duplice omicidio avvenuto alle porte della capitale per questioni di droga e sospettata di essere in qualche modo coinvolta anche nell’assassinio del sindaco Vassallo.

Sulla scrivania del procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo sono arrivati alcuni risultati preliminari degli esami disposti per gli omicidi romani. Dati che poi sono strati comunicati e trasmessi anche ai colleghi salernitani (con i quali c’è una costante collaborazione) per le dovute comparazioni di competenza. Ma, a quanto pare, al momento non vi sarebbero elementi utili alle indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo. Gli esiti di alcune comparazioni delle armi sarebbero stati negativi e non vi sarebbe, inoltre, stando sempre alle prime indiscrezioni, alcuna prova concreta della presenza della donna a Pollica il giorno del delitto.


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