Angelo rimane in silenzio Il gip conferma il carcere

Il 28enne che ha tentato di uccidere il cugino era in cura per problemi mentali I legali chiederanno il trasferimento in una struttura e una perizia psichiatrica

Di tornare nel casolare, a Corno d’Oro, non ci pensa. Questa è l’unica certezza che ha Angelo Stabile. Dal ferimento del cugino Fabio Stabile, suo vicino di casa e coetaneo, il 28enne ebolitano, arrestato mercoledì pomeriggio, si trova nel carcere di Fuorni dove, ieri mattina, dinanzi al gip Renata Sessa, si è tenuta l’udienza di convalida. Fabio, difeso dagli avvocati Raffaele Di Matteo e Felice Iacovino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Resta in cella per tentato omicidio.

L’arrestato, in passato, ha avuto però problemi psichici ed era in cura presso una struttura sanitaria pubblica. Per lui potrebbe essere avanzata richiesta di scarcerazione. La patologia cronica di Angelo non sarebbe compatibile, infatti, col regime detentivo. Nei prossimi giorni i legali raccoglieranno l’intera documentazione sanitaria che certifica le condizioni di salute del giovane. Solo dopo chiederanno al gip una misura meno afflittiva, come quella del ricovero in una struttura di cura e riabilitazione. In seguito bisognerà accertare se Angelo era proprio in sé quando ha tentato di uccidere il cugino. I difensori, in tempi stretti, potrebbero presentare richiesta di sottoporlo a perizia psichiatrica. La consulenza medica dovrà stabilire se il 28enne, che ha sferrato due forbiciate alla gola del cugino, era capace di governare le sue azioni.

Le parziali ammissioni. Dopo l'arresto e il trasferimento in caserma, Angelo ha fatto una parziale ammissione davanti ai carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal tenente Luca Geminale, parlando della lite con il cugino. Tra i due non c’erano buoni rapporti e non si parlavano da circa un decennio quando, appena maggiorenni, ebbero un violento alterco perché l’aggressore riteneva di aver subito un’offesa. Mercoledì pomeriggio, all’improvviso, Angelo ha deciso di avere un chiarimento con Fabio. Intorno alle 15,30 si è presentato davanti all’uscio della casa degli zii che è nello stesso podere. In mano, però, aveva un paio di forbici di uso domestico. Per gli inquirenti è stata decisiva la testimonianza della madre di Fabio nel ricostruire il delitto. È stata lei ad aprire la porta e trovarsi davanti al nipote. È stata lei che si è frapposta fra i cugini, nel tentativo disperato di farli ragionare. Il suo sforzo è fallito. Angelo si è scagliato contro Fabio, sferrandogli le forbiciate alla gola. Ed è stata sempre la donna a chiamare i soccorsi e il marito. Quest’ultimo ha portato il ferito all’ospedale di Battipaglia. L’arma del ferimento, invece, è stata recuperata dai carabinieri. L’aggressore l’aveva gettata in un terreno vicino durante la fuga.

Fabio è al “Ruggi” di Salerno dove, sei ore dopo il ferimento, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Il quadro clinico è migliorato col passare del tempo ed è fuori pericolo.

Massimiliano Lanzotto

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