Angellara home, chiesto il danno erariale

Ieri l’udienza in Corte dei conti: la procura vuole quasi 2 milioni e mezzo da Diocesi ed ex imputati

La sentenza della Cassazione, che sul processo penale per l’Angellara home ha passato il colpo di spugna della prescrizione sulle residue condanne in Appello, non basta perché la Corte dei conti arretri sulla richiesta di risarcimento del danno erariale. Il procuratore contabile lo ha confermato ieri mattina, nell’udienza in cui ha ribadito il conteggio di 2.446.723 euro che Diocesi di Salerno e alcuni degli ex imputati sono chiamati a versare in solido perché siano restituiti alle casse dello Stato.

I soldi sono quelli del finanziamento che la Regione aveva concesso per la ristrutturazione dell’ex colonia San Giuseppe, soldi destinati alla realizzazione di opere anche ricettizie ma a servizio della collettività. Per gli inquirenti quei soldi erano stati invece usati per realizzare una struttura alberghiera a carattere privato, trasformando la colonia San Giuseppe in un albergo a quattro stelle con il nome di Angellara home. E se il processo penale è ormai chiuso, la magistratura contabile presenta il conto alla Diocesi (in quanto beneficiaria del finanziamento) e a coloro che si sarebbero adoperati per ricevere quei fondi: l’ex arcivescovo Gerardo Pierro, il suo cerimoniere don Comincio Lanzara (nella qualità di amministratore del seminario “Colonia San Giuseppe” e amministratore unico dell'associazione “Villaggio San Giuseppe”) e Giovanni Sullutrone, presidente del consiglio d’amministrazione dell’associazione “Villaggio San Giuseppe”, progettista di una parte degli interventi e per un periodo anche direttore dei lavori nella struttura. Dopo vari rinvii, ieri la vicenda è stata discussa in udienza con le conclusioni della Procura e quelle dei difensori: Sorrentino per la Curia, Mobilio per Sullutrone, Lorenzo Lentini per Pierro e Lanzara. La decisione della Corte dei Conti è attesa per il prossimo mese. (c.d.m.)

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